Una morte che sta facendo indignare non poco il popolo della montagna: quella del cane Ego, morto avvelenato ieri pomeriggio nei pressi di Monte Magnola a Ovindoli. Il pastore abruzzese di 70 chili, in ottima salute, è stato avvelenato probabilmente con della stricnina.

La denuncia viene dai padroni Claudio e Benedetta e dall’amico Giuseppe Congionti che si è sfogato su Facebook.

“Ego è stato  ucciso dalla mancanza di cultura. Un pastore abruzzese di 3 anni è stato ucciso dall’uomo, avvelenato! L’uomo che vede la montagna come il suo dominio dal quale gli intrusi vanno scacciati. In alta montagna non ci sono tartufi, né altro patrimonio usurpabile da difendere con questi gesti. Si può pensare alla pochezza di quell’uomo

che uccide senza sapere chi. Potrebbe essere nostro padre o nostro fratello o nostro nonno. Potrebbe essere quell’amabile signore che ti regala un tartufo l’uomo che ha ucciso Ego. Potrebbe essere lo zio che ti riporta i funghi o quello che ti regala la genziana. Ego è morto perché i suoi padroni amavano la montagna e vivevano l’utopia che non esisteva più nessuno che distruggeva quei posti. In alta montagna un boccone avvelenato con un veleno tale da uccidere in meno di un ora un cane di 70 chili  poteva essere raccolto da un bambino o toccato da chiunque. Un veleno tanto forte da non lasciare possibilità ad una cane in piena salute di sopravvivere avrebbe ucciso gran parte degli esseri viventi che lo potevano rinvenire. Non si può punire quella mano…  rimane nascosta come le motivazioni di ciò che ha compiuto. Non si avranno mai scuse e sarebbero inutili. Ma, quel gentile signore che ti regalerà tartufo o offrirà genziana se interpellato o avvisato della sorte di Ego potrebbe capire, pensare al dolore, al vuoto che ha creato. Se avessi un padre che vive quelle montagne glielo chiederei… Hai ucciso tu Ego? Ma gli darei anche una pacca sulla spalla perché Ego è stato ucciso dalla mancanza di cultura. Bestia è l’uomo, privo di cultura“.

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