Oggi è una triste ricorrenza, un anno fa due ragazzi con un sogno, forse più grande di loro, abbandonavano la vita terrena. Tom Ballard e Daniele Nardi scomparivano sulla montagna e la via che li aveva stregati: il Nanga Parbat e lo sperone Mummery.
Daniele, nato a Sezze il 24 giugno del 1976, è stato uno dei pochi alpinisti nati sotto il Po a raggiungere l’eccellenza a livello mondiale.
La via perfetta
Daniele aveva già scalato cinque dei 14 ottomila, ma era il Nanga Parbat la montagna che più lo attirava.
Da qualche anno il suo chiodo fisso era lo Sperone Mummery, “La via perfetta” per la vetta del Nanga Parbat versante Diamir, ma l’ultimo tentativo è stato fatale per lui ed il suo compagno Tom Ballard.

Terminata ogni comunicazione il 25 febbraio, solo il 6 marzo vengono osservati con il teleobiettivo dal campo base, ormai privi di vita.
Di seguito il tweet dell’ambasciatore Italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo, che tanto si è speso per Daniele; è stato lui a diffondere l’immagine scattata da Alex Txikon dove si vedono due corpi vicino alla tenda, al centro dello sperone.



I ricordi e le iniziative
Numerose le iniziative che si sono succedute nel corso dell’ultimo anno per ricordare la triste ricorrenza, noi di appennino.tv riportiamo semplicemente le sue parole
«Mi piacerebbe essere ricordato come un ragazzo che ha provato a fare una cosa incredibile, impossibile, che non si è arreso e, se non dovessi tornare, il messaggio che arriva a mio figlio sia questo: non fermarti non arrenderti, datti da fare, perché il mondo ha bisogno di persone migliori che facciano sì che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea… Vale la pena farlo.»
Daniele Nardi

Lo Staff ” dal sito ufficiale di Daniele Nardi
E’ possibile approfondire la vita di Daniele Nardi nel suo libro “In vetta al mondo. Storia del ragazzo di pianura che sfida i ghiacci eterni”
Nardi era un incapace ignorante, che aveva la visibilità mediatica solo grazie ai soldi del babbo. E voi che lo celebrate come un eroe fate una figura miserrima da ignoranti indottrinati. Ricordate sempre che il limite tra eroe e coglione è sottile, e se siete miopi confonderlo è un attimo. Nardi era un dilettante alpinisticamente parlando. Lo sappiamo tutti nel settore cosa era capace di fare.
Ciao…piacere di conoscerti…spero che te abbia fondati motivi per scrivere commenti così profondi.
Perché ti nascondi dietro ” Giovannino” e non ci metti la faccia, .. così sappiamo con chi parliamo ..un confronto sarebbe bello per farti cambiare un giudizio oltraggioso …
Complimenti per il suo commento di alto spessore tecnico ma soprattutto morale, in particolare perché proveniente da uno che si definisce “del settore”…beh sappia che nel settore se ne può fare a meno di personaggi come lei
Caro “Giovannino” di persone ( se tale la si può definire ) come lei, nel settore , ce ne vorrebbe di più! in modo tale da poter fare selezione all’ingresso.