Riaprire le montagne alle escursioni con l’ausilio di guide alpine e accompagnatori. La proposta arriva da uno dei più grandi alpinisti italiani e guida alpina Giampiero Di Federico, abruzzese doc. Ha già scritto all’assessore Mauro Febbo e al presidente del collegio regionale delle guide alpine.

Dopo l’intervento sul Messaggero, intervistato dal giornalista Stefano Ardito, la guida ha pubblicato oggi un video di ulteriore spiegazione della sua proposta.

LA SPIEGAZIONE DI OGGI

“Propongo di rifrequentare le nostre montagne, una sorta di stimolo per il turismo non sono quello appenninico abruzzese, ma anche delle Alpi – ha spiegato Di Federico – Questo sarebbe possibile in  maniera prudente con contingentamenti di persone che possano frequentare le montagne, con le guide alpine e gli accompagnatori di media montagna. Questo per tre motivi: intanto per incominciare a uscire dalle case e frequentare i nostri belli ambienti naturali all’aperto, secondo motivo perché si può fare con le guide alpine e accompagnatori di media montagna che sono professionisti iscritti all’albo e terzo motivo perché in maniera attenta e prudente si possono seguire tutte le indicazioni dei medici”.

La guida alpina spiega che le escursioni si potrebbero organizzare arrivando ognuno con la sua macchina e dopo un briefing con la guida o l’accompagnatore con tanto di mascherine, si potrebbe partire per l’escursione distanziati a di dieci metri con un massimo di 6 o 7 persone per volta. Discorsi che potrebbero valere per la media montagna e per le scalate.

CHI E’ (DA WIKIPEDIA)

Pur essendo nato a Scurcola Marsicana, in provincia dell’Aquila, ha trascorso la sua infanzia a San Martino sulla Marrucina, per poi trasferirsi a Chieti, mentre attualmente vive tra Abbateggio e Roccamorice, in provincia di Pescara.

Per la sua ascesa di sette ore in solitaria sulla parete Nord Ovest del Gasherbrum I il 14 luglio 1985 è stato definito il più veloce salitore su una via nuova ad un ottomila e il primo italiano ad aver superato un ottomila in giornata.

Le sue maggiori imprese iniziano sul Gran Sasso D’Italia dove ha aperto i primi itinerari di settimo e ottavo grado del massiccio, tra il 1977 e il 1986. Alcune sue salite non sono state ripetute dopo 35 anni dall’apertura. Nel 1980 sale in solitaria e slegato i quattro Pilastri al Paretone (parete di duemila metri). Nello stesso anno esegue la prima salita invernale del terzo Pilastro in solitaria (restando per tre giorni in parete) e la prima scalata invernale della via dei Pulpiti.

Ma è sulle Alpi, negli anni settanta e ottanta che ha conquistato la sua fama di “più forte scalatore abruzzese di tutti i tempi” ripetendo in giornata itinerari come il Pilone Centrale del Freney e la via Americana al Aiguilles du Dru, la via “o sole mio” sul Grand Capucin, il pilastro Gervasutti al Mont Blanc du Tacul, le vie Nord delle Tre Cime di Lavaredo e il Diedro Oggioni in salita libera. Fuori dall’Italia è noto per aver violato il Sia Shish (7100 m) in Himalaya e soprattutto per aver aperto in solitaria una nuova via sul Gasherbrum I (Hidden Peak o K5, 8.068 m).

Da anni Di Federico è impegnato nella difesa delle montagne dal degrado ambientale. Per questo ha partecipato a diverse iniziative ambientaliste, non solo in Italia, con la spedizione internazionale FREE K2. Nel 1988 partecipa, con il gruppo Montagne Selvagge di Messner al blocco della Funivia dei ghiacciai al Monte Bianco.

Aggiornamento del 17 aprile

Riportiamo il comunicato del Collegio delle Guide di Abruzzo in merito alla vicenda

Il Collegio regionale delle G.A. e A.M.M. Abruzzo chiarisce, ove necessario, che la recente proposta della G.A. Giampiero Di Federico sulla ripresa delle attività in montagna è strettamente personale e non di questo Collegio.

Il Collegio Abruzzo sta lavorando da settimane, in concerto con tutti i Collegi Italiani, ad un protocollo di alto profilo scientifico per la possibile ripresa delle attività professionali in montagna.

Tale protocollo sarà definito a breve e potrà essere a disposizione, come eventuale riferimento, anche per tutte le associazioni e agli appassionati con cui si condivide la passione per la frequentazione degli ambienti montani.

Il Presidente
G.A. Davide Di Giosaffatte

5 thoughts on “La proposta della guida Di Federico: “Tornare in montagna, ecco come si può””

  1. Non mi è molto chiaro se questa sia una provocazione o una proposta seria.
    In sintesi Di Federico ha trovato il modo di speculare su uno stato di calamità che ci coinvolge, complimenti!
    Mi chiedo quanto distante sia questa proposta da altre forme di sciacallaggio del passato legate ad infausti eventi accaduti proprio nel territorio abruzzese.
    Invito il Di Federico a rivedere e chiarire questa sua proposta anche in virtù del suo ruolo e del conseguente peso delle sue parole.

    1. L’esistenza di un protocollo di comportamento sarà fondamentale in ogni ambito lavorativo, per le GA e gli AMM così come per l’impiegato delle poste. Detto ciò, credo sia impossibile ipotizzare una frequentazione limitata ai soli clienti. Voglio credere che il suo discorso sia quello legato all’adozione di un protocollo di sicurezza durante l’esercizio della professione di GA, e non per il complesso dei frequentatori della montagna. Ben vengano la riapertura della professione e delle attività delle GA ed AMM, così come per tutte le altre attività che prevedano il contatto con il cliente.

  2. Un alpinista che decide da solo di andare in montagna e’ obbligato a prendere la guida? Le guide prendono in gestione la montagna in toto?

  3. Buongiorno,
    in riferimento alle dichiarazioni di Giampiero Di Federico vorrei esprimere il MIO pensiero e precisare quanto segue:
    – Le sue affermazioni riguardano le SUE libere idee. Il sottoscritto è completamente CONTRARIO a ciò che Di Federico espone sui suoi canali social.
    – Lui parla in prima persona e non riferisce il pensiero del Collegio Guide Alpine Abruzzo. E’ una sua iniziativa e non della categoria delle Guide Alpine
    – Nell’articolo a firma di Stefano Ardito ci sono due inesattezze: nessuna proposta è stata presentata al Presidente delle Guide Alpine Abruzzo né tantomeno al Collegio Nazionale
    Buona montagna, libera, a tutti
    Saluti
    Guida Alpina
    Raffaello Toro

  4. Credo che nell’andare in Montagna molti ricerchino quegli spazi di libertà che questo sig. Di Federico G. A. probabilmente non si è mai posto, le montagne non sono, per fortuna ad uso e consumo esclusivo delle Guide Alpine, che peraltro non credo abbiano fatto proposte in questo senso, questa sembra più il pensiero di un pizzicagnolo per vendere i suoi prodotti. Credo che chi andrà in montagna dovrà farlo senza usare funivie, rifugi, mezzi fuoristrada. Per una volta andremo in montagna solo se in grado di gestire un modo antico, onesto e privo di aiuti, i rifugi resteranno chiusi e il Di Federico i suoi gruppi di clienti Paganti probabilmente resteranno a casa.

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