El Capitan, l’enorme e spettacolare blocco di granito nel Parco Nazionale di Yosemite, in California, è una delle mete più conosciute e apprezzate nel mondo dell’arrampicata, e ultimamente anche nel mondo del documentarismo a tema. Negli ultimi anni, film tecnicamente ben fatti e storie oggettivamente fuori dal comune hanno introdotto la disciplina del rock climbing nel mondo hollywoodiano e tra le piattaforme streaming.

Dopo il successo di Free Solo, con il racconto della scalata sul filo della morte di Alex Honnold, nel 2017 il mezzo audiovisivo ha proposto un’impresa meno estrema, ma altrettanto notevole: l’arrampicata libera di Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson su quella che viene considerata una delle vie più difficili al mondo, la via dell’alba. L’impresa, fisica e mentale, ha visto i due atleti arrampicare su un muro perpendicolare al suolo, quasi completamente liscio, per quasi 1000 metri e fu compiuta nel gennaio del 2015, dopo 19 lunghi giorni passati in parete.

Tommy Caldwell on Pitch 19, rated 5.13d. Tommy Caldwell free climbing El Capitan’s Dawn Wall

Il Film

(J. Lowell, P. Mortimer / 2017 / 100′ / Documentario)

Il film, a metà tra una dichiarazione d’amore all’arrampicata e un trattato di antropologia, racconta con tono quasi allegro non solo i momenti di fatica e suspense, ma anche attimi quotidiani tra uno sforzo e l’altro. Riprese fuori dal comune mostrano i protagonisti dormire, mangiare, scherzare, farsi forza a vicenda. Il documentario non si consuma in parete, ma è arricchito da pensieri e testimonianze mirate alla celebrazione non solo di un grande atleta, ma di un tipico idolo americano, seguito enfaticamente dal popolo nazionale e dalle maggiori testate giornalistiche.

The Dawn Wall centra la psicologia dell’atleta dietro all’impresa, proponendosi come una ricerca nel passato e presente di Tommy Caldwell, tra la sua crescita e la sua volontà ferrea. A soli sei anni le prime arrampicate con il padre, con insicurezze e fragilità di carattere; già da adolescente è uno dei climber più giovani e famosi al mondo; a 22 anni è ostaggio di terroristi uzbeki durante una spedizione esplorativa in Kirghizistan, che lo costrinse a buttare giù da un dirupo il suo rapitore, con conseguenze drastiche sulla sua personalità e la sua determinazione.

«Quando vedi El Capitan per la prima volta ti mozza il fiato» queste le parole di Caldwell, che nella sua carriera da atleta prodigio ha sempre imparato a spingersi oltre ogni limite, sopravvivendo a cime imperiose, al fallimento del matrimonio con la climber Beth Rodden, fino alla perdita dell’indice della mano sinistra a seguito di un incidente domestico. Tommy ha così utilizzato l’arrampicata per riemergere dal fallimento, e il documentario si concentra proprio su questo riscatto, affrontato con umiltà e senso di umorismo.

Il film narra la convivenza mezz’aria con il fidato boulderista Kevin Jorgenson, la condivisione di lente salite e cadute rapide, di gloria e delusioni, sangue nelle mani e ferite nell’orgoglio. Un progetto costruito dai due climber in sei anni, progettando meticolosamente il percorso sull’inviolata parete di granito e concatenando innumerevoli tiri di corda. Tra dedizione e ossessione, per Caldwell la Dawn Wall si rivela molto più di una scalata, e anche in questo caso si trova ad affrontare a una scelta decisiva: abbandonare il partner, rimasto indietro e in difficoltà, per realizzare il suo sogno o mettere a rischio il successo per la vittoria della loro amicizia.

I registi Lowell e Mortimer non esaltano solo la volontà umana, ma compiono una vera ricerca tecnologica per lasciare il pubblico con il fiato sospeso, sperimentando notevoli tecniche di ripresa. Oltre al contributo di operatori climber, sono stati progettati sistemi di corde e carrucole in modo da gestire le inquadrature in parete con l’uso di dozzine di videocamere. Il risultato, avvincente e interessante, è un prodotto audiovisivo di ottime immagini e storie appassionanti, a metà tra un biopic e un action movie, capace di affascinare non solo i cultori della materia.

Forse non sapevi che…

Il film, apprezzato da pubblico e critica, fu vincitore al 66° Trento Film Festival del Premio del Club Alpino Italiano – Genziana d’oro al miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna. Adesso puoi vederlo comodamente da casa con l’abbonamento alla piattaforma Netflix.

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