Il libro di Massimo Marcheggiani è una autobiografia anomala di una figura di eccezione nell’alpinismo del centro Italia ma non solo.

Anomala perchè racconta di un percorso alpinistico che parte dalle grandi pareti Nord delle Alpi, e solo dopo approccia un percorso di crescita più tradizionale.

Le vicende di Massimo Marcheggiani, nato a Frascati, a 300 m sul livello del mare, e a 700 Km dalle Alpi, si intrecciano con quelle di altri nomi ben noti del panorama centro Italiano che tanto bene sono stati tratteggiati nel docufilm Lazio Verticale; Bini, Mallucci, il vecchiaccio, Delisi, Cantalamessa, Caruso…

E improvvisamente tutto succede in un attimo, veloce come la luce: il capovolgimento del mondo intero inaspettato come il sole a mezzanotte; mi si ferma il respiro mentre acquisto velocità, mentre si capovolge il mio assetto rispetto al pianeta terra. Non so neanche da lontano cosa sia la fisica, ma una legge naturale determina che un corpo che cade va giù.

Massimo Marcheggiani sullo sperone Walker alle Grandes Jorasses

I racconti si susseguono fitti, e si spazia dall’Asia al Monte Bianco, dall’Africa al sudamerica, ma passando sempre per il Paretone, soprattutto in inverno chiodo fisso di generazioni di alpinisti.

Tentativo invernale Via Martina al Paretone, Gran Sasso
Tentativo invernale Via Martina al Paretone, Gran Sasso

Un percorso, il mio, che non è stato proprio una passeggiata… anni e anni di convivenza con un Io non particolarmente amato, stimato nè accettato; di lavori onesti ma senza prospettive. Idee sul proprio futuro assolutamente confuse… Poi ho cominciato a scalare, a seguire questa strada che mi ha dato sicurezza interiore, autostima, piacere nel fare ciò che faccio.

Massimo Marcheggiani

Una lettura consigliatissima, che lega vecchie e vecchissime generazioni alle Guide Alpine di oggi; Massimo Marcheggiani scala ancora, abitualmente, anche con nomi noti dello scenario attuale, come Lorenzo Trento e Lynn Iacobini; viaggi con radici ben piantate sui castelli Romani. Un punto di riferimento per chiunque sia ancora alla ricerca di esperienze forti e selvagge e non necessariamente della difficoltà tecnica estrema.

Si ringrazia l’editore Versante Sud che ha reso possibile questa recensione.

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