Da poche ore è scoppiato un enorme incendio in zona Arischia (provincia de L’Aquila), nella zona del Gran Sasso. Non si hanno ancora informazioni sull’origine e su eventuali danni.
I VVFF stanno intervenendo con due Canadair ed un elicottero, che sono entrati in azione dalle 14.00; sono inoltre giunte squadre della Protezione Civile da Avezzano e da altre zone.
Da fonti in zona la zona interessata dal fronte dell’incendio dovrebbe essere quella del bosco intorno al fosso delle Pescine, sulla strada verso Campotosto. L’area non è molto lontana dal paese, in particolare dall’insediamento dei Moduli Abitativi Provvisori (MAP). Il fronte dell’incendio è al momento vasto circa 4 km e c’è il concreto rischio che le fiamme possano svalicare ed arrivare all’abitato di Pizzoli.
E’ stata disposta la chiusura della statale 80.
Il traffico viene deviato per Marruci, su strada comunale, poi sulla SS260 fino a Capitignano (AQ) e successivamente sulla SS260/Dir.
Aggiornamento del 31 luglio 2020
A quanto risulta dalle prime indagini il rogo avrebbe origine dolosa, e sarebbero stati individuati quattro diversi punti di innesco.




Spero solo che non ci siano state vite e animali persi e un disastro enorme
Sono a Campotosto e sto vedendo atterrare e ridecollare i Canadair. In un momento sono arrivati fino a 4 aerei: il 15, il 16, 28 (o 38) ed il 31. Spero riescano a domare l’incendio il prima possibile e che quel bellissimo bosco non subisca danni gravi. Sono di Roma, ma vengo spesso qui per campeggio… Mi sento abruzzese d’adozione e amo molto questa parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Tutto il mio sostegno ai VVFF, alla Protezione Civile e agli abitanti della zona.
Come al solito, non ci saranno responsabili e tutto proseguirà come sempre. Ci vuole una legge speciale, che equipari questi reati a quelli contro la persona. Personalmente sono a favore delle più pesanti pene, anzi invoco la legge del taglione! Almeno 10 alberi di alto fusto, occorrono per fornire l’ossigeno ad una persona adulta ogni giorno. Dovremo finire come gli abitanti dell’Isola di Pasqua che si accorsero della loro fine imminente dopo aver tagliato l’ultimo albero?