Siamo andati a trovare gli Amici del comprensorio sciistico “Pescocostanzo Vallefura” sito a monte di uno dei borghi più belli d’Italia. La località si presenta all’avanguardia nella gestione del turismo estivo montano offrendo molteplici e singolari attività adatte a tutti gli amanti della media quota come l’escursionismo, gite in bicicletta e il nuovissimo ed unico Sci estivo su Neveplast
Per parlare delle molteplici attività e di come il turismo possa svilupparsi nel rispetto della montagna abbiamo scambiato due piacevolissime parole con il direttore della stazione Fausto Tatone.

Siamo qui a Pescocostanzo, dove la stagione estiva è partita alla grande, con il gestore Fausto Tatone per capire quali sono quelle che potrebbero essere le prospettive per una stazione conosciuta soprattutto per lo sci da discesa invernale, essendo l’unica nel centro-sud in cui è possibile sciare di sera, per fare un turismo diverso, consapevole e capace di valorizzare il territorio.
Buongiorno a tutti, stiamo lavorando da tre anni per valorizzare il turismo estivo delle nostre montagne. Un concetto che dovrebbe esser preso d’esempio da tutti gli operatori in Abruzzo poiché è nella bella stagione che si dovrebbe avere il maggior indotto turistico, soprattutto in termini di fruibilità. In inverno, infatti, la montagna è fruibile dove ci sono gli impianti di risalita, dove non ci sono diventa un luogo per pochi.
L’estate al contrario è il periodo in cui la montagna diventa un posto per tutti, bambini famiglie ed escursionisti. La stagione perfetta per scoprire uno stile diverso, agli antipodi di quello che si vive in città; penso ad esempio al contatto con gli agricoltori diretti, gli allevatori o ancor più incredibili gli incontri con la fauna selvatica.
Qui a Pescocostanzo nell’ultimo triennio ci siamo specializzati ad offrire un’offerta a 360°, per accontentare tutti gli amanti della montagna: sentieri per gli escursionisti, soprattutto in Majella, i biker che possono fruire di due piste da downhill e le famiglie o chi voglia semplicemente godersi il fresco della quota media in un ambiente “protetto” quale il solarium.
Recentemente abbiamo aperto, unici al centro sud, anche una pista in Neveplast, che permette a chi voglia avvicinarsi al mondo dello sci da discesa di poter imparare a sciare d’estate con materiali e movimenti identici a quelli che si effettuano su neve.
Hai utilizzato una parola chiave “quota media”. Spesso si sentono critiche sugli investimenti per impianti da sci a quote medie. Vogliamo sfatare questo mito e specificare che un impianto di risalita non serve solamente a servire una pista da discesa ma a sviluppare un turismo diverso capace di poter far fruire la montagna a tutti quanti e non solamente ai più allenati?
Assolutamente, sfatiamo questo mito. Chi afferma che gli impianti di risalita vadano costruiti oltre i 2000mt, non ha grandi conoscenze del territorio o di turismo invernale, sicuramente i cambiamenti climatici hanno contribuito a variare l’offerta che c’è sulla montagna ma non riguardo la quota di partenza degli impianti quanto piuttosto sulla sicurezza della neve stessa.
Partiamo dal concetto di media quota, la quota raggiungibile dalle masse. Come operatori del settore, riscontriamo, soprattutto l’estate, la maggior parte dei villeggianti chiede la quota massima che si può raggiungere con la seggiovia, poiché non tutti, bambini e anziani in primis, possono essere a loro agio oltre i 2000mt.
Ovviamente, ci sono stagioni più nevose di altre, ma a cambiare è anche l’offerta proposta. Anni fa, in una stagione magra, il turista rinunciava a sciare facendo perdere l’indotto al territorio, mettendo a rischio posti di lavoro, e l’economia locale.

Possiamo dire, senza dover cedere al politicamente corretto, che queste sono zone dove si vive grazie allo sci da discesa piuttosto che ad altre attività sportive?
Si, l’Abruzzo montano vive e sopravvive grazie e soprattutto allo sci. Non si può più fare a meno dell’innevamento programmato, perché la gente vuole venire a sciare da dicembre e senza neve non c’è turismo. L’innevamento programmato si può fare anche a quote basse, anche sotto i 1400, come accade in alcune realtà abruzzesi, dove sono presenti forti correnti di aria fredda che rendono la temperatura perfetta per sparare. Ma è anche arrivato il momento di fare un passo in avanti: considerare l’estate come una stagione al pari dell’inverno puntando ad ampliare l’offerta turistica estiva. E stiamo vedendo come il turismo sia sempre più legato agli impianti. In alcune zone, dove non si è potuto costruire, si sta soffrendo per l’invasione spesso incontrollata del turista che finisce con il danneggiare il territorio. Quando, al contrario, un turista viene in una zona servita da impianti, la gente rimane nei pressi dello stesso preservando sentieri, flora e fauna.
Una critica che spesso si fa è che gli impianti deturpano il territorio, ma come possiamo vedere qui, le piste vengono inerbate. La maggior parte degli impianti non distruggono il territorio perché, banalmente, c’è anche un interesse da parte dei gestori a rendere il territorio meno antropizzato possibile.
Il trasporto con gli impianti a fune è il più ecologico, totalmente alimentato ad energia elettrica, ma si può fare sicuramente di più. Nella mia esperienza, ultra trentennale, posso dire che stiamo facendo dei passi da gigante nel migliorare il rispetto per il territorio. Attraverso degli interventi concordati con la forestale, infatti, abbiamo adottato una serie di accorgimenti per migliorare la gestione del suolo e diminuire l’impatto sulla flora.
Lo stesso innevamento programmato.
Esattamente, alcune persone accusano questa tecnica di arrecare danno al territorio, ma è assolutamente falso. Dove c’è l’innevamento programmato, in presenza di un inverno poco nevoso, la neve sparata permette alla flora di prosperare a gli animali di ripopolare quelle zone vicine ai bacini idrici, in altre parole la natura trova sempre l’equilibrio. Far avvicinare le persone alla montagna significa sensibilizzarle al rispetto e alla convivenza.
Un turismo consapevole “propedeutico” anche a formare nuovi escursionisti o alpinisti. Un giovane può venire in montagna, farsi la sua passeggiata aiutato dagli impianti, appassionarsi e ambire un domani a vette più selvagge.
Concordo, e ti faccio un esempio proprio di questi giorni. A Pescocostanzo quest’anno abbiamo un’alta percentuale di turisti che vengono dal Nord Italia che riconoscono la diversità dell’Appennino rispetto alle Alpi, molto più dolci e avvicinabili.
Questo gruppo ad esempio, mi ha contattato per chiedere informazioni su quale escursione fare, quale vetta raggiungere, e, dopo avergli proposto un panoramico 2000, la prima domanda che mi hanno fatto è stata: quale impianto facilita la salita? Una mentalità tipica del nord che permette a chiunque di godere di panorami e escursioni mozzafiato.

Ecco che ci ha raggiunto Ettore Di Menna, direttore della scuola sci “Pescocostanzo 3000” che ci parlerà nel dettagli del Neveplast questa nuova “tecnologia” che permette di sciare l’estate in assenza di neve. E proprio a Pescocostanzo troviamo l’unica pista in Neveplast del Centro-Sud Italia.
Buongiorno a tutti, anche per noi come scuola sci è una delle prime esperienze in materia ma i riscontri sono assolutamente positivi. il Neveplast è perfetto per poter far avvicinare i principianti alla disciplina e anzi, per qualche allievo che d’inverno può avere dei problemi con il troppo scivolamento, su questo tipo di terreno si trova più a suo agio. Lo spazzaneve o una virata possono essere insegnate senza problemi.

Le sensazioni sono quindi molto simili a quelle che abbiamo in inverno?
Sui primi livelli assolutamente si, a cambiare magari sono le velocità ma il feedback che si ha è assolutamente simile.
Siete stati veramente gentili a dedicarci del tempo in questa giornata cosi piena di attività, non vediamo l’ora di venirvi a trovare anche il prossimo inverno.
Potete contattare la stazione di Pescocostanzo Vallefura e la Scuola Sci Pescocostanzo 3000 sui loro canali social per avere informazioni aggiuntive sulle loro attività.