Siamo oggi felici di ospitare per la prima volta un’autorevole figura di riferimento dell’alpinismo abruzzese: la Guida Alpina Raffaello Toro. Con lui oggi cercheremo di capire come approcciare in maniera corretta la montagna in questo delicato periodo di transizione verso l’inverno e come riconoscere le principali insidie che si celano in quota.
Buongiorno e benvenuto su Appennino.tv, Raffaello. Per prima cosa ti chiederei di presentarti ai nostri lettori, raccontare qualcosa su di te e di come sei diventato Guida Alpina
Buongiorno innanzitutto. Grazie per “autorevole”, aggettivo che ritengo indirizzato al titolo Guida Alpina, purtroppo tormentato in questo periodo. Presentarmi? Mi chiamo Raffaello Toro, piacere.
Chi mi conosce, sa che sono così. Sono tipo un po’ antipatico, molto lunatico e molto schietto: quello che voglio dire, te lo dico in faccia.
Sono una Guida Alpina, ma non esercito la professione a tempo pieno. Non mi ritengo ancora Alpinista: ho molto ancora da imparare dalle montagne, tutte.
“Come sono diventato Guida Alpina”, il bravo Professionista è quello che si forma sempre. Io cerco di apprendere da ogni esperienza. Ho preso il Titolo con un po’ di fortuna, tanto impegno, ma soprattutto Passione. La Passione è, infatti, il motore di tutto nella vita, in ogni cosa. E l’insegnante che sa accenderti la passione è il migliore.

Quella della Guida Alpina è una professione dalle molteplici sfaccettature, accompagnare un cliente su una via di roccia presenta delle criticità diverse da accompagnarlo su un canale innevato o in una gita di sci-alpinismo. Allo stesso modo, un’escursione invernale è totalmente diversa da una estiva. Quant’è importante trasmettere sicurezza ad un escursionista che si affida a voi?
Le sfaccettature della professione sono dovute principalmente alla zona dove si vive e ai propri interessi e a delle scelte: c’è chi sceglie un terreno piuttosto che un altro oppure chi predilige l’insegnamento teorico o chi l’accompagnamento.
Le diverse criticità hanno però un comune denominatore: il meteo. Scegliere il meteo giusto ed idoneo all’attività sia d’estate che d’inverno è d’obbligo. Sembra sempre banale dirlo, ma non tutti sanno rinunciare.
In montagna puoi avere condizioni invernali a giugno e condizioni estive a gennaio, sicuramente nel periodo invernale le minori ore di luce e maggior variabilità giornaliera delle condizioni ti impongono dei ragionamenti e decisioni più rapidi. Ragionamenti che chi inizia nel 2020 ad andare in montagna, a volte, affida troppo alla tecnologia ed a internet; chi nasce “analogico” come me, è più abituato ad usare il cervello.
Trasmettere sicurezza è la parte più importante di questo lavoro, sia per noi Guide Alpine, sia per i colleghi AMM . Questa sicurezza, o meglio riduzione del rischio, serve ai clienti a concentrarsi sull’attività che stanno svolgendo: così facendo possono esprimere al meglio il loro potenziale abbassando lo stress psicologico ed altre influenze negative. La Guida Alpina per me non è il protagonista, per me è come un regista che fa emergere il meglio dagli attori. Ci sono “clienti” (che brutta parola…) che si legano con me, ma i più ricchi di esperienza e di curriculum sono loro!
Programmiamo una gita insieme, si legano con me per tralasciare l’organizzazione delle giornate, ma soprattutto per concentrarsi al massimo sull’obiettivo: la Guida non ti porta in braccio sulla montagna…

Le Guide Alpine non nascono sapendo arrampicare o sciare, per garantire sicurezza e professionalità voi avete seguito un duro iter formativo e vi tenete costantemente allenati e aggiornati. Cosi come voi avete costante bisogno di mantenere anche noi escursionisti e alpinisti dovremmo avere un’adeguata preparazione per affrontare una gita senza affidarci ad un professionista. Ti senti di evidenziare quanto sia importante seguire un corso con una Guida o con il CAI prima di affrontare determinate gite tra amici?
Come detto prima, bisogna formarsi sempre! Tecniche e materiali (e meteo) evolvono sempre. Pe evitare errori all’inizio, è meglio frequentare non uno, ma più corsi. Attenzione però! Puoi frequentare anche 100 corsi ma l’esperienza si fa sul campo. Marco Forcatura diceva che “la montagna bisogna viverla”.
Non basta comprarsi l’attrezzatura e metterla nello zaino: bisogna saperla usare!
Scegliere una Guida Alpina o un AMM dà una garanzia di avere un livello ottimo su tutte le materie (poi ognuna ha le sue peculiarità). Personalmente, avendo voglia e possibilità, consiglio sempre di fare un corso con rapporto Guida / Allievo non troppo alto. Un conto è fare una lezione con una guida insieme ad altri 3/4 allievi, un altro con 7/8.
Allo stesso tempo, i corsi del CAI sono molto validi.
Ma neanche il corso migliore può servire. C’è chi da autodidatta può raggiungere livelli elevatissimi e c’è chi anche, facendo decine di corsi, migliora fino ad un certo punto.
L’obiettivo dell’escursionismo (o alpinismo) è soggettivo, ma il divertimento è in comune: ognuno poi sarà appagato dalla propria meta, a qualsiasi livello di difficoltà si trovi. Un escursione/arrampicata è affascinante sia al mare che a 4000mt.
Essere troppo confidente nelle proprie capacità porta spesso a trovarsi in situazioni da cui può essere complesso uscir fuori. Durante le tue escursioni, qual è l’errore che più spesso vedi fare agli alpinisti?
Bisognerebbe distinguere in quale attività (escursionismo, scialpinismo, etc.) Comunque:
Il NON partire presto, (in funzione della gita)
Il NON aver studiato / conoscere il percorso.
Il NON conoscere la propria attrezzatura ed il suo uso corretto.

Siamo in un periodo delicato, l’autunno. Le prime nevi hanno già imbiancato le cime over 2000 dell’Appennino e il ghiaccio inizia a ricoprire le rocce. Tutti noi abbiamo ancora vivida nella memoria il terribile dicembre 2019, segnato come non mai da tragici incidenti dovuti alle delicate condizioni dell’ambiente, su tutti la presenza del “vetrato”. Premettendo che non è leggendo un articolo che si acquisiscono le nozioni sufficienti per affrontare in sicurezza la montagna, puoi dirci qual è l’equipaggiamento necessario da portare sempre con noi nello zaino?
Queste parole sono scritte dopo un grave incidente alpinistico del weekend del 31 ottobre.
La nota negativa degli incidenti di fine 2019 è il non studiare/capire perché sono successi e farne analisi.
Meteo, giorno, gita, attrezzatura, tecnica sbagliate? Su questo si dovrebbe riflettere e farne bagaglio di esperienza. Il Gran Sasso in particolare ha sempre fatto vittime in autunno.
Basterebbe avere l’attrezzatura nello zaino? Assolutamente NO!
Nell’andare in montagna, qualsiasi essa sia, bassa o alta, è sempre il cervello che mi serve!
Per fare attività escursionistica o alpinistica devo: studiare, conoscere, approfondire, chiedere informazioni alle persone giuste, prepararmi, saper rinunciare; e molto altro.
Il sapersi adattare, discernere la situazione, prevedere le difficolta, decidere. Ecco le cose da avere con se, oltre al materiale adatto
Su molti incidenti in montagna valgono le parole di Umberto Eco riguardo i social.
I ramponi sempre nello zaino anche se all’apparenza la via sembra pulita?
Sicuramente da tenere in auto, così da essere pronti ad eventuali variazioni di programma.
In montagna e su pendii ripidi NON sono da utilizzare i “ramponcini”. Quelli sono adatti in città/paese e in escursioni molto facili in pianura.
E ovviamente NON sono adatti i ramponi in con punte in alluminio. Su neve ghiacciata o ghiaccio ci vogliono le punte in acciaio: non sarà mezzo chilo in più a farci rallentare.
Comprare i ramponi compatibili con le proprie scarpe. E molto importante: regolare bene i ramponi sulle proprie calzature, e verificare sul campo il loro settaggio.
Sei stato molto gentile a dedicarci il tuo tempo, noi come Appennino.tv non possiamo far altro che rimarcare ancora una volta l’importanza di affidarsi ad un vero professionista della montagna per poter godere al meglio e soprattutto in sicurezza la montagna. Grazie e a presto in montagna!
Potete contattare la guida alpina Raffaello Toro per corsi e uscite in montagna qui.