Attenzione: si ricorda che non è permesso accendere fuochi a terra e tagliare piante. Questo riportato nel seguente articolo è a titolo informativo di soluzioni da usare solo in casi di estrema emergenza. Appennino.tv e Edge of Liberty invitano ad un comportamento responsabile.

Articolo a cura di Marco di Edge of Liberty

Vi siete smarriti nei boschi, fa freddo, farà buio tra poche ore e non avete con voi alcun materiale per pernottare? Avete provato a chiamare i soccorsi ma il cellulare è andato? Ho io la soluzione per voi, dopo i consigli di una visitina a Lourdes (perché vi serve) e il darvi a un hobby più tranquillo: costruirvi un riparo usando quello che trovate in natura.

Per prima cosa dovrete individuare un luogo adatto , un buon posto ha delle caratteristiche ben precise, esso deve essere:

Sicurezza: deve essere un punto in cui gli alberi sono adeguatamente distanziati tra loro e non vi siano rami secchi in aria. Questo perché, in caso di temporale, alberi molto vicini tra loro ci costringono ad accamparci sotto di essi e un fulmine potrebbe colpirli e con essi noi. Inoltre vento e pioggia possono far cadere i rami secchi, gli americani li chiamano “widowmakers“. Deve anche essere un punto al riparo da eventuali masse d’acqua improvvise, quindi adeguatamente distante da torrenti e fiumi in caso di piene improvvise e mai sul letto di un torrente asciutto; si deve anche prestare attenzione alla conformazione del terreno per evitare valanghe di acqua o fango in caso di pioggia.

Protezione dagli elementi: un buon luogo per il riparo non dovrebbe essere in cima ad un’altura perché fa più freddo, ma nemmeno a fondo valle perché è più umido e sarà anche il luogo dove l’acqua di tutto il versante finirà.

Agibile in modo da permettere la rapida costruzione del campo: deve essere agibile, non deve farci sprecare energie e tempo per ripulirlo da rami caduti, rovi o altro. Per nessun motivo al mondo si deve dormire a contatto con il terreno, perché perdiamo calore corporeo tre volte più rapidamente verso il terreno. Si deve sempre essere isolati con un materasso di foglie abbastanza spesso. Ricordatevi di non cercare mai di dormire in un riparo che sentite freddo, perché qualora dovesse accadere potreste andare in ipotermia e non svegliarvi mai più.

I seguenti ripari sono i tre di più rapida e semplice costruzione, che non necessitano di moltissimo materiale ed utensili:

Riparo Lean-To

Lean-to

Il Lean-to è un riparo adatto alle stagioni più calde, permette una giusta ventilazione ma comunque la parete posteriore permette di riflettere il calore del fuoco e di proteggere dall’eventuale pioggia. Si realizza fissando un palo orizzontale con due pali verticali aventi estremità ad “Y” o due alberi con tale forma. Successivamente si creerà il tetto fissando a 45° una serie molto fitta di paletti verticali. Dopo di che si usano molti strati di foglie o corteccia aventi la funzione di tegole.

Riparo A-Frame

A-Frame

L’A-Frame è un riparo che necessita del doppio del tempo, del materiale e delle energie per essere costruito rispetto al Lean-to, ma offre anche il doppio della protezione verso gli elementi. In poche parole si tratta di due Lean-to che si sostengono a vicenda formando una struttura ad “A”, più foglie e ramoscelli si usano per rivestire le pareti e più caldo sarà. Si dovrà orientare in modo che il vento lo colpisca lateralmente.

Riparo Debris Hut

Debris Hut

Il Debris Hut è un riparo adatto a climi freddi, soprattutto nelle occasioni in cui il fuoco non è un’opzione possibile il Debris Hut diventa una necessità. Sostanzialmente il Debris Hut è come un A-Frame avente la parte posteriore che termina sul terreno. Necessiterà di uno spesso strato di foglie, ramoscelli e corteccia (almeno 40 o 50 cm di spessore). Il principio costruttivo è il medesimo dell’A-Frame, ma tale riparo è molto più efficiente.

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