Siamo orgogliosi di ospitare su Appennino.tv uno tra i più grandi sciatori italiani, pluricampione e punta di diamante della gloriosa Valanga Azzurra: Gustav Thoeni
Grazie del tempo che ci stai dedicando, per i pochi che non ti conoscono potresti presentarti brevemente?
Sono Gustav Thoeni nato a Trafoi nel 1951, sono stato atleta dal 1969 fino al 1980 con la squadra nazionale di sci alpino. Nella mia carriera ho vinto 4 coppe del mondo, medaglia d’oro alle olimpiadi in gigante, medaglia d’argento in slalom, due mondiali nel ’74, slalom e slalom gigante e diversi piazzamenti sul podio, decisamente un periodo molto bello per me.

Da un atleta del tuo spessore sicuramente c’è solo da apprendere e ascoltare i preziosi suggerimenti che puoi darci. Riguardo alla questione della chiusura degli impianti da sci, a causa del coronavirus, qual è la tua posizione?
Sicuramente sono molto dispiaciuto dalla scelta di non poter aprire gli impianti di risalita soprattutto nel periodo natalizio che per noi rappresenta sicuramente un periodo molto importante. D’altra parte, bisogna anche capire che con questo virus non c’è da scherzare, perciò dovremo adeguarci un po’ alle cose che il Governo deciderà.
Lo sci non è uno sport come gli altri. È uno sport individuale, svolto all’aperto e con distanze enormi tra uno sciatore e l’altro. È davvero così utopico garantire l’apertura dei comprensori nel rispetto delle normative sanitarie per far fronte al covid?
Certo quando si scia si è fuori all’aria aperta, ognuno scia per conto suo, il distanziamento c’è ed è dato dal luogo in cui si sta: in montagna!
Le criticità potrebbero riguardare ciò che ruota intorno all’attività sportiva, alberghi, ristoranti. In questo senso potrebbe essere più difficile tenere sempre le distanze, anche se esistono dei protocolli che già quest’estate hanno funzionato.
Si sente spesso accostare lo sci ai divertimenti da spiaggi tipici di Ferragosto. Ciò denota poca conoscenza della materia e 9dell’ambiente dello sci alpino. Ti senti di condividere questa interpretazione?
Mha diciamo che non è la stessa cosa, perchè in inverno all’aperto si fa ben poco a livello di feste. Si ci sono le discoteche, aperiski, però qui da noi non è così diffuso come all’estero, e poi è facilmente regolamentabile.
All’estero gli impianti apriranno o sono già aperti. Si avranno situazioni paradossali come a Cervinia dove si potrà sciare sul versante Svizzero ma non su quello italiano.
Vedremo quali saranno le decisioni definitive dell’Austria. Certo, stando sul confine restiamo molto attenti a cosa succederà. Sicuramente sarà una situazione paradossale se cosi dovesse essere.

Una possibile mobilitazione dei lavoratori del settore per sensibilizzare il governo e far valere le proprie motivazioni può essere utile?
Lasciamo decidere ai tecnici. Speriamo facciano una ponderazione adeguata. Non penso che cambi più di tanto fare una mobilitazione.
Campione, Sei stato molto gentile prima di chiudere vorremmo chiederle di sensibilizzare una parte dei nostri lettori su un argomento, a nostro giudizio, molto importante. Molti sciatori, prettamente di pista, stanno già affermando che quest’anno si dedicheranno allo sci-alpinismo, anche senza affidarsi a Guide Alpine. Puoi rimarcare l’esistenza dell’enorme differenza che c’è tra lo sci di pista e lo sci-alpinismo e dell’importanza di non improvvisarsi su terreni a cui non si è abituati?
Sicuramente è molto diverso, perché se si va fuoripista c’è anche da valutare la composizione della neve, se è polverosa, se è dura, crostosa. Lo sci diventa molto più difficile da gestire rispetto alla pista. C’è da tener presente che se c’è tanta neve, c’è sempre il rischio di valanghe, informarsi bene sempre prima di fare certi itinerari ed essere accompagnati da qualcuno pratico dello scialpinismo o da una guida alpina.
Grazie ancora e speriamo di poterti ospitare presto in Appennino per una sciata.