Sono già passati quattro anni dall’incidente di Monte Cefalone, quando persero la vita il dottor Walter Bucci e l’infermiere Giuseppe Serpetti, sanitari del 118 dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila, il tecnico di bordo Mario Matrella, Davide De Carolis tecnico del soccorso alpino, il pilota Gianmarco Zavoli, durante una operazione di elisoccorso di Ettore Palanca, anch’egli deceduto.

L’incidente seguiva di pochi giorni gli eventi di Rigopiano, che avevano già messo a dura prova la macchina dei soccorsi ed i sanitari de L’Aquila.

“La strage di monte Cefalone è una ferita che non potrà rimarginarsi , una delle tante della città dell’Aquila, che, oggi più che mai, deve ricordarci quanto sia importante il ruolo dei sanitari e dei tecnici che lavorano, spesso nell’ombra, giorno e notte nella ‘filiera dell’emergenza urgenza’. Il Covid ne è stata e ne è tutt’ora triste testimonianza. Se il sistema del soccorso si muove spesso per necessità, per incidenti imprevisti e imprevedibili, va ricordato che altrettanto spesso gli incidenti, soprattutto quelli in montagna, sono frutto di superficialità e imprudenza”.

dott. Ettore Martini Presidente dell’Accademia Medica

“È per questo che l’Accademia intende, in un prossimo futuro – prosegue la nota – lavorare e supportare progetti di sensibilizzazione della popolazione sul tema della sicurezza in montagna; così come favorire iniziative che riguardino la gestione di emergenze e maxi-emergenze, stante le esperienze di cui, purtroppo, la nostra terra è stata protagonista. Esperienze tristi ma che ci hanno fatto crescere come uomini e come professionisti della salute. Il 24 gennaio, a causa delle restrizioni Covid, non sarà possibile, probabilmente, ricordare degnamente i gli amici del 118 dell’Ospedale San Salvatore. Un rappresentante dell’Accademia sarà comunque presente ad eventuali manifestazioni in ricordo; l’Accademia è impegnata, in un futuro prossimo, nel farsi promotrice di un evento in memoria”.

dott. Ettore Martini Presidente dell’Accademia Medica

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