Il CAI, il Club Alpino Italiano, associazione fra le più antiche nel mondo, e con oltre 300.000 associati, preso atto del contenuto del DPCM del 14/01/2021, per mano della Presidenza generale, il 15 gennaio ha inoltrato al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte un quesito per ottenere con urgenza un chiarimento che possa permettere ai propri iscritti di svolgere le attività che sono espressamente consentite dal decreto, fugando ogni possibile dubbio interpretativo.

Il quesito posto dalla presidenza del CAI

Ill.mo Prof. Avv.
Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
Sua Sede

Preso atto di quanto previsto dall’art. 2, comma 4, lettera b), del DPCM 14.01.2021, per cui lo spostamento in comune diverso da quello di residenza è consentito, oltre che “per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute”, anche per “svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”, e poiché il trekking, l’escursionismo, l’alpinismo, lo scialpinismo, lo sci di fondo, lo sciescursionismo e le pratiche escursionistiche in ambiente innevato aperto e non attrezzato (impianti) rientrano tra le attività sportive (così come individuate dalla Circolare del Ministero dell’Interno N. 15350/117/2/1 Uff.III-Prot.Civ. del 16.10.2020) e come tali consentite, purché esercitate in forma individuale e nel rispetto di almeno due metri di distanza tra i partecipanti,

SI CHIEDE

se, al solo ed esclusivo fine di svolgere una di tali attività sportive “in montagna”, sia consentito a quanti abitino in un comune che di montagne sia privo, spostarsi in altro comune “di montagna”, facendo rientro immediato alla propria residenza al termine della stessa.

Auspicio di una risposta con analoga sollecitudine

La Presidenza generale del Cai auspica che la Presidenza del Consiglio dei Ministri risponda con analoga sollecitudine.

Il 21 gennaio, analogo quesito era stato inviato al ministero dell’Interno.

A distanza di una settimana, il Vice capo di Gabinetto del ministero, Paola Formicola, ha inviato una nota al Club alpino italiano con la quale si precisa che:

  •  In area gialla l’attività motoria e quella sportiva hanno solo il limite del confine regionale o della Provincia autonoma.
  •  In area arancione è consentita attività sportiva in altro comune, purché nella stessa Regione o Provincia autonoma, alla tassativa condizione che difettino, nel proprio comune, le condizioni perché l’attività possa compiersi.
  • In area rossa l’attività sportiva è limitata al solo territorio comunale.

La precisazione del Club alpino italiano

Sulla base di questo chiarimento, in una lettera inviata ai soci, il Club alpino italiano ci tiene a precisare che, in area arancione, «il presupposto per uscire dal proprio comune è il compimento di un’attività sportiva, nel nostro caso in montagna. Ne deriva che ad essere consentita è solo ed esclusivamente l’attività sportiva e non la gita o la passeggiata». In sostanza quel che risulta lecito è recarsi in una località montana, qualora il proprio comune non ne abbia le caratteristiche.

«L’uscita dal comune di residenza deve limitarsi all’attività stessa, prevedendone il rientro nel proprio comune immediatamente dopo averla praticata. Tutto ciò, naturalmente, nel pieno rispetto delle altre regole generali: esercizio in forma individuale; rispetto della distanza di almeno due metri dagli altri partecipanti; divieto tassativo di assembramento», puntualizza ancora il Cai.

«Questo chiarimento, osserva il Presidente generale Vincenzo Torticonsente, nel rispetto di tutto quanto precisato, di tornare ad attività in natura, e starà a tutti noi, con adeguata preparazione e correttezza nei comportamenti, far si che non vengano imposte nuove restrizione ad un’attività che è essenziale per il benessere psicofisico di tutti gli amanti della montagna».

25 thoughts on “Il governo risponde al CAI in merito alle attività in montagna in zona Arancione e Gialla”

  1. Buongiorno,
    non è chiaro cosa si intenda con la seguente frase:
    “Ne deriva che ad essere consentita è solo ed esclusivamente l’attività sportiva e non la gita o la passeggiata”.
    Come posso differenziare ovvero dimostrare la differenza tra passeggiata e trekking se questi sono praticati in sentieri in montagna?
    Cordialmente
    Andrea

    1. Trekking è quanto si fa su sentieri escursionistici che sono segnalati come tali proprio dal CAI per le caratteristiche di difficoltà e lunghezza maggiori rispetto a quelli turistici. Ovvio che poi sta alla tua buona fede, se vai a fare un percorso con dislivelli marcati che sulla carta è di 8 ore e poi lo percorri per venti minuti in tratto pianeggiante, puoi saperlo solo tu.

  2. In effetti come già esposto da Andrea il quesito non è di poco conto, in quanto per dimostrare la pratica di un’attività sportiva occorre essere soci di un’associazione sportiva ( riconosciuta dal Coni) cosa che non è, purtroppo, per il C.A.I

  3. Concordo quanto precedentenente scritto, la risposta governativa non chiarisce. Se vado con le ciaspole o percorro a piefi un sentiero cos’è? Trekking o passeggiata?

  4. Quindi, se mi reco in montagna per correre come tesserato posso farlo, ma se voglio fare una passeggiata con i miei figli (minori e conviventi) sempre in montagna non posso andarci? Cosa hanno meno diritti di me?

  5. Volevo solo dire che io mi sono spre spostato tranquillamente nei luoghi montani della mia regione fuori dal comune e non ho mai avuto nessun problema o controllo. Ragion per cui è evidente che le autorità abbiano volutamente lasciare libere le persone di svolgere attività sicuramente non peggiorative della pandemia. Per concludere non c’è ragione di farsi tante domande, è consentito. Punto.

  6. È molto controversa la risposta del governo all’interrogazione del CAI. Io sono in zona arancione, la montagna dista una 40ina di km dalla mia abitazione, vorrei andare con abbigliamento, scarpini, ramponi e racchette e zaino che sono la nostra dotazione abituale… Dite che posso azzardare in questo caso… Noi in Veneto si passa solo da lunedì effettivamente in zona gialla

  7. Si dovrebbero vergognare nel dare delle risposte non esaurienti e nemmeno chiare a chi invece chiede domande semplici e chiare, stanno con il loro culo caldo sulle loro sedie magari in Smart workining, se non sanno rispondere sarebbe meglio.per loro farsi cambiare incarico.

  8. Dalle faq risponde il sito del governo presidenza del consiglio dei ministri. area ARANCIONE sez spostamenti :FAQ
    È possibile recarsi in un altro Comune al solo scopo di fare lì attività sportiva?
    È possibile recarsi in un altro Comune, dalle 5.00 alle 22.00, per fare attività sportiva solo qualora questa non sia disponibile nel proprio Comune (per esempio, nel caso in cui non ci siano campi da tennis), purché si trovi nella stessa Regione o Provincia autonoma. QUINDI SE L’ATTIVITÀ SPORTIVA TREKKING NEL PROPRIO COMUNE NON SI PUO PRATICARE PERCHE NON CI SONO LE MONTAGNE LA LOGICA DICE CHE SI POTRA’ PRATICARE TREKKING IN UN COMUNE DOVE CI SONO MONTAGNE

    1. Il punto è sempre lo stesso: cosa si intende per attività sportiva. Il governo non lo specifica volutamente, ci lascia in balia delle interpretazioni. Non si prende la responsabilità di chiudere totalmente, ma subdolamente ci costringe a stare a casa, nel dubbio. Uno schifo!

      1. Dalla Circolare del Ministero dell’Interno N. 15350/117/2/1 Uff.III-Prot.Civ. del 16.10.2020: “pratiche quali jogging, footing, trekking, nordic walking o
        altre forme di camminata sportiva, qui citate a mero titolo esemplificativo, potranno
        continuare a svolgersi senza utilizzo della mascherina”, quindi il trekking è espressamente indicato come attività sportiva.

  9. IL TREKKING E’ ATTIVITA’ SPORTIVA
    Secondo la Circolare del Ministero dell’Interno N. 15350/117/2/1 Uff.III-Prot.Civ. del 16.10.2020 (come da quesito posto dal Cai al Ministero e che è possibile trovare nella sua interezza sul sito del Club alpino e qui di seguito), sono attività sportive il trekking, l’escursionismo, l’alpinismo, lo scialpinismo, lo sci di fondo, lo sciescursionismo e le pratiche escursionistiche in ambiente innevato aperto e non attrezzato (impianti).

    1. Tutti quelli che citano questa fantomatica circolare, l’hanno mai scaricata e letta??
      Quell’elenco mitologico NON COMPARE da nessuna parte, si discute solo di sport di contatto, che ovviamente non è di nessun interesse per noi.

      1. L’ho letto, si parla espressamente di trekking come attività sportiva e non semplicemente motoria: “si ribadisce che il quadro regolatorio vigente, con riferimento
        all’obbligo di utilizzo della mascherina, esonera le attività sportive, nelle quali rientrano
        anche quelle svolte con finalità amatoriali, mentre assoggetta all’obbligo di utilizzo di tale
        dispositivo l’attività motoria.
        Al riguardo, si precisa che nell’attività motoria, cui è riferito l’obbligo in
        questione, non vanno ricomprese alcune attività svolte all’aperto che, in ragione del loro
        particolare dispendio energetico, sono invece riconducibili all’attività sportiva e, quindi,
        parimenti esentate.”

      2. “…Conseguentemente, pratiche quali jogging, footing, trekking, nordic walking o
        altre forme di camminata sportiva, qui citate a mero titolo esemplificativo, potranno
        continuare a svolgersi senza utilizzo della mascherina, purché ciò avvenga in condizioni tali
        da garantire il rispetto della distanza interpersonale di almeno due metri, come espressamente
        ribadito, per ogni attività sportiva, dall’art. 1, comma 6, lett. d), del nuovo d.P.C.M..”

  10. Buongiorno. vorrei capire se dormire in tenda (chiarmente da soli e nel rispetto delle regole sia ambientali che legate all’epidemia) è consentito nell’ambito di un percorso di trekking di più giorni

    1. Salve Antonio, purtroppo sopra ad ogni altro regolamento e indipendentemente dalla fascia in cui si trova la tua regione, vale il coprifuoco nazionale che obbliga al rientro presso il proprio domicilio dalle 22.00 alle 5.00

        1. Salve, si, all’interno della propria regione è possibile. Resta sempre inteso il divieto di spostamento fra regioni, a meno che non si tratti di esigenza lavorativa comprovata.

  11. Scusatemi, fatemi capire, quindi l’uscita dal proprio comune per attività di Trekking, la puoi fare da SOLO, ma se hai famiglia con figli (minori), con i quali hai SEMPRE fatto attività di Trekking, NON puoi farla? Con la mia famiglia con la quale vivo ogni giorno NON possiamo andare fuori comune per fare trekking? IO non capisco questa disparità. Poi però in giro fuori comune e fuori provincia trovi ciclisti e affini che fanno comunella senza mascherina come nulla fosse… mah… è proprio una società anti-famiglia.
    Scusate lo sfogo ma la vedo così.

    1. Salve Sergio, forse mi è sfuggito qualcosa, ma dove nelle FAQ allegate ai DPCM si parla di attività solo con figli minori?

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