Con riferimento al rifugio Sebastiani al Velino, visti gli eventi atmosferici di questi ultimi giorni, informiamo gli escursionisti che ci siamo recati sul posto per verificare la situazione e lo stato del rifugio: attualmente il rifugio è semisepolto, con neve che copre fin oltre il tetto l’edificio per due terzi.

Verosimilmente una o più valanghe sono scivolate dal Costone Orientale verso il Colletto di Pezza.Tali eventi sono stati probabilmente innescati dal crollo delle cornici che si formano lungo il crinale che costituisce la vetta del Costone Orientale 2271 m (dalla croce a ovest quindi); la caduta delle cornici ha così provocato un distacco simultaneo o più distacchi distanziati nel tempo.

Quindi dalla zona di accumulo posta appena sotto la cima del Costone (versante nord) le masse di neve si sono mosse seguendo l’orografia del luogo, che ne ha indirizzata una prima verso il Piano del Puzzillo (sx orografica del Colletto di Pezza) e una seconda (più grande) verso l’alta Valle Cerchiata (dx orografica).

Il rifugio Sebastiani non sembra sia stato interessato direttamente dalle slavine, quantomeno non dagli eventi maggiori, che però lo hanno sfiorato sia a est che a ovest, tanto che il rifugio è al margine degli accumuli laterali, che insieme al trasporto eolico hanno contribuito a sommergerlo per buona parte.

Da una sommaria ispezione interna non si riscontrano danni alla struttura. Tuttavia si segnala una lamiera metallica a contorno della falda del tetto che appare strappata. Un’accurata ispezione interna ed esterna da parte dei tecnici incaricati per la valutazione dei reali danni, sarà possibile solo quando l’alto strato di neve che sommerge il rifugio si sarà ridotto dandone piena vista.

Si invitano gli escursionisti a prestare attenzione nei dintorni del rifugio per eventuali altri elementi metallici ancora sommersi e A NON CAMMINARE SULLA COPERTURA DEL RIFUGIO PER NON DANNEGGIARE I SOTTOSTANTI PANNELLI FOTOVOLTAICI.Si ribadisce, come da precedente comunicazione, che il rifugio, con relativo locale invernale, non sono agibili causa lavori ancora in corso.

Vista l’eccezionalità dell’evento si invitano tutti a prestare la massima attenzione alle condizioni niveo meteorologiche.

(Comunicato della Commissione Rifugi della Sezione CAI Roma)

Aggiornamento

A parziale rettifica, Eleonora Saggioro, gestore del rifugio, dichiara che non ci sono segni di valanghe attorno al rifugio che risulta semisommerso dalla neve per normale accumulo; nella foto anche altri eventi storici.

“Carissimi, in merito a titoli “ad effetto” apparsi recentemente si precisa che il rifugio è sepolto dalla neve e non dalle valanghe (vedi comunicazione della Commissione Rifugi Cai Roma).Abbiamo provveduto ad inviare precisa richiesta di correzione alla redazione del giornale.Colgo l’occasione per pubblicare qualche foto degli anni passati e per fare gli auguri al mio amico Lamberto Felici per il suo compleanno: quell’anno se non sbaglio usarono una motosega per levare la neve.”

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