Alla luce della scelta fatta con il favore delle tenebre del ministro Speranza di vietare il lavoro nei comprensori sciistici siamo andati ad ascoltare il Sindaco di Rocca di Cambio Di Stefano in merito all’ordinanza in vigore da oggi sino al 5 marzo.
L’Abruzzo era stato dichiarato zona arancione sabato scorso, pertanto, non avremmo potuto riaprire oggi (15 Febbraio).
Credo che lo sci, con le regole concordate ed approvate dal CTS non sia uno sport pericoloso. Ci sono delle regole da rispettare, l’utilizzo della mascherina, il distanziamento in fila e biglietteria, l’incentivo all’utilizzo della vendita online, che permettono di sciare in sicurezza. Purtroppo si sono accaniti contro la montagna.
Decisamente discutibile la scelta di firmare il provvedimento a poche ore dall’apertura della stagione
Una stazione prima di aprire deve preparare gli impianti, le piste, mettere tutta l’area in sicurezza, assumere il personale. Operazioni economicamente molto dispendiose che non possono essere cancellate in mezza giornata perchè si decide tutto all’ultimo.
Speranza di ristori?
Mah, speriamo, per gli impianti, per i ristoratori, per i maestri, per tutti coloro che vivono di montagna. C’è tutta una categoria in ginocchio. Solamente a Campo Felice ci sono circa 300 famiglie che sono senza lavoro, senza contare poi l’indotto per Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo e Ovindoli.

Ormai, visti i precedenti, è difficile anche aggrapparsi alla data di scadenza del DPCM, come si potrebbe considerare un’eventuale e aggiungerei remota possibilità di riapertura a Marzo?
C’è Molta neve, voglia di sciare ancora di più. Credo che nel caso proveremmo ad aprire, risparmiando qualcosa, tenendo chiusi alcuni impianti e, ahimè, assumendo meno personale. Sicuramente ci proveremo se non altro per dare un servizio a chi è nostro cliente da tanti anni.
L’investimento fatto sino ad oggi per la gestione del comprensorio è stato molto oneroso?
Solo di manutenzione degli impianti, per prepararli all’apertura di natale, sono stati investiti circa cinquecentomila euro. A questi vanno aggiunti l’innevamento artificiale, assunzione di personale… poi ci hanno detto di chiudere. Vedremo quanto saranno questi ristori…