Articolo a cura di Luca Filacchione
“Ciao Luca, vedo che sei sempre in giro a pedalare: ti andrebbe di scrivere un articolo che parli di bici e montagna?”
Qualche giorno fa mi è arrivata questa richiesta da parte di Appennino.tv. Mi piace molto scrivere, mi piace altrettanto pedalare e mi piace ancor di più la montagna, ma sono restio ad accettare su due piedi come accaduto la volta precedente quando ho avuto il piacere di intervistare Emanuele Ludovisi, gestore del Rifugio Rinaldi.https://www.appennino.tv/2019/11/04/intervista-ad-emanuele-ludovisi-rifugio-massimo-rinaldi/
Infatti, la montagna preferisco viverla a piedi, facendo trekking, trail running o esplorando la sua componente verticale, mentre in bici, da sempre, esco quasi solo su strada, affascinato dalla sensazione di fluidità, velocità e leggerezza che solo la bici da corsa sa donare.
“No Luigi, grazie, non credo di essere la persona adatta”.
Però poi ci rifletto… Da poco meno di un anno ho acquistato anche una mountain bike da cross country che mi ha regalato più di qualche giornata divertente. Un articolo specialistico sulle diverse tipologie di MTB o sulla tecnica di guida non sarei in grado di scriverlo, ma un articolo che provi a far capire quanto sia divertente pedalare sui sentieri forse sì. Forse potrei provare a trasmettere parte delle belle emozioni che grazie a questa nuova attività ho potuto provare.
La strada è un mondo serioso: testa bassa, tutti in scia per risparmiare Watt (beh, non proprio tutti stanno in fila indiana, siamo d’accordo, ma vi assicuro che è il modo più efficiente di procedere), sempre all’erta per evitare i pericoli dovuti al traffico veicolare. È quello a cui sono abituato. E mi piace.
Ma in quest’ultimo anno ho scoperto (o forse ri-scoperto) un modo più scanzonato, rilassato e divertente di pedalare. Sui sentieri la bici può diventare la tua migliore compagna di esplorazione: non conta la media oraria, conta solo l’avventura. Se su strada sei attentissimo a schivare ogni singolo tombino e a segnalarlo a chi è nella tua scia, in sella a una MTB non vedi l’ora di entrare in quella pozza piena di fango che farà rabbrividire partner, genitori o coinquilini al tuo ritorno a casa, ma che sul momento ti farà sentire il cuore leggero come quando da bambino uscivi di casa con le calosce ed eri autorizzato a saltare nelle pozzanghere.

Andare in solitaria off road è una goduria ma, in compagnia il divertimento è raddoppiato. Oggi queste esperienze sono davvero alla portata di tutti, grazie alle e-bike. Le bici a pedalata assistita sono sì uno strumento diabolico (provate ad essere superati agilmente da una signora di mezza età in sella alla sua bici da passeggio, mentre state ansimando come tori su una deliziosa rampa al 12% di pendenza e vediamo se non le definireste anche voi così!), ma sono anche l’apoteosi della democrazia: consentono anche ai meno allenati o a chi ha più di qualche primavera sulle spalle di godere della bellezza di una pedalata nella natura, coprendo dislivelli altrimenti impensabili. Devo confessare che inizialmente le guardavo con molto scetticismo, ma mi hanno permesso di vivere belle giornate a due ruote in compagnia di persone che altrimenti non avrebbero potuto seguirmi e quindi ho imparato non solo ad accettarle, ma anche ad essere loro grato.

Non so se questo possa definirsi un articolo sulla bici, probabilmente no. Alla fine credo sia uscito fuori un testo sul cambiare idea, sull’uscire dagli schemi e sul condividere le proprie passioni. Ma non sono forse queste le cose belle della vita?
Quindi, forza: rimettete in sesto la vecchia bici che da anni prende polvere in cantina o noleggiatene una di ultimissima generazione e uscite a pedalare sui sentieri! Le regole sono poche e semplici: allacciare il casco, rispettare la natura, salutare gli altri ciclisti che si incontrano sulla strada e, la più importante di tutte, non dimenticarsi di sorridere.
