Ciao Alessio, complimenti per la riuscita dell’evento: le finali di Coppa Italia di scialpinismo. Dal punto di vista dell’organizzazione com’è andata?

Buongiorno a voi, com’è andata questa due giorni a Monte Pratello? Beh non bene… benissimo!
La Mountain Lab ha messo in campo tutte le forze possibili e grazie all’esperienza acquisita nel corso degli anni è riuscita a non lasciar nulla al caso.
Un ringraziamento va sicuramente al presidente dell’associazione Mountain Lab Gianmaria Fisco, alla famiglia Del Castello, (a cui è stato dedicato il trofeo Claudio Del Castello) a tutti i volontari, agli sci club e alle forze dell’ordine, al Soccorso Alpino, al Soccorso Piste Alto Sangro, l’associazione Pro Wolf, a tutti i nostri sponsor e a tutti i membri dell’ASD: Nicolò, Michele, Antonio e Ciro Sartorelli.

Parlando della competizione, le gare sono andate molto bene, i tracciati sono stati apprezzati. Tutti i partecipanti si sono divertiti e, complice anche una neve bellissima, alcuni di loro hanno definito la gara come la più bella della stagione.
La gara Vertical del sabato (qui i risultati) ha visto partecipare tutta l’élite dello scialpinismo italiano e si è svolta interamente su pista. A causa delle condizioni meteo la quota di arrivo è stata leggermente abbassata dagli originali 2050mt previsti ai 2030mt. Un piccolo cambiamento che non ha minimamente inciso sullo svolgimento della corsa poiché il tracciato era sin da subito estremamente selettivo.
Passando alla domenica, invece, ci siamo spostati in fuoripista, tranne la parte iniziale svoltasi su pista per far “allungare” il gruppo. Anche questa volta, a causa delle avverse condizioni meteo, i tracciati hanno subito delle modifiche che lo hanno reso estremamente impegnativo. Per tutte le categorie, infatti, il circuito prevedeva discese tecniche, inversioni, tratti a piedi e cambi d’assetto.

Due giornate perfette, a dimostrazione che quando si lavora con professionalità i risultati non tardano ad arrivare. Quali sono i vostri progetti futuri?
Sicuramente adesso l’adrenalina scorre ancora e la fatica è tanta, ma gli attestati di stima quasi non la fanno sentire e siamo già proiettati agli eventi futuri. Il nostro sogno è organizzare una gara di coppa del mondo, un sogno troppo grande? Forse si, forse no. La federazione già ci ha chiesto un incontro per programmare la stagione futura, un segno di stima evidente già dimostrato sul campo.