La regione è sempre più impegnata a prendersi cura della aree collinari e montane? Sembrerebbe di si.
Per il triennio ‘21-‘23 sono stati mobilitati a favore delle Unioni di Comuni Montani 15 milioni di euro uno in più rispetto al triennio precedente.
Risorse che già nei prossimi mesi si tradurranno in progetti in settori quali ad esempio, viabilità e la manutenzione della rete viaria (vedi ponte Lenzino); fondamentali per avvicinare territori di montagna alla pianura, e per alleviare le già gravi problematiche legate alla pandemia ed aiutare così i territori in fase di rilancio post-covid.
“Questi stanziamenti sono un’ulteriore conferma di quanto sia centrale la volontà della Regione di valorizzare la montagna, per garantire maggiori opportunità a chi abita e lavora in montagna sottolinea l’assessora regionale, Barbara Lori.
Scegliamo di investire maggiori risorse, d’accordo con i sindaci dei territori, le Unioni Montane, i Comuni e l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani”.
Tra le misure già adottate dalla Regione che avranno in importante impatto ricordiamo: il taglio dell’Irap, il potenziamento della rete di telefonia mobile nelle zone non coperte (banda ultralarga) ed il bando da 10 milioni di euro per le giovani coppie che decideranno di trasferirsi in Appennino, con un ulteriore prolungamento per il 2021 di altri 10 milioni di euro.
“Nel momento in cui stiamo affrontando l’emergenza sanitaria, lavoriamo al rilancio post-covid attraverso la coesione territoriale, sottolinea Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale. L’obbiettivo è quello di ricucire le diseguaglianze territoriali, soprattutto della montagna e delle aree più periferiche, che minacciano la tenuta anche della nostra regione. Per contrastare questa tendenza bisogna garantire ovunque servizi di prossimità, valorizzando le potenzialità dei territori per attivare nuovi processi di sviluppo”.
Risorse assegnate in base alla superficie e alla popolazione residente
I fondi verranno assegnati per il 60% in rapporto alla superficie e il 40% in base ai residenti secondo la L.R. 2 del 2004. Entro la metà del mese di maggio i comuni sono tenuti a presentare in Regione i propri piani di investimento per il triennio.