Il 22 giugno 2019 una serie di eventi naturali causò la caduta di massi su un gruppo di escursionisti lungo il sentiero che conduce al vallone di Santo Spirito; il fatto causò la morte di una persona.

E’ notizia di oggi che per decisione del gip del Tribunale di Chieti Andrea Di Berardino cinque persone sono state rinviate a giudizio per la morte di Sandra Zanchini, la turista di Ravenna, deceduta a 56 anni a causa delle lesioni provocatele da un frammento di roccia che la colpì alla testa lungo il sentiero per le Gole di Fara San Martino.

Il fatto si verificò il 22 giugno del 2019 alle 11.30 e la donna, ricoverata all’ospedale di Pescara, morì il 2 luglio.

Sono finiti sotto processo per concorso in omicidio colposo il sindaco di Fara San Martino, Carlo De Vitis, il responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune, Enrico Del Pizzo, il legale rappresentante dell’Ente Parco Nazionale della Majella Claudio D’Emilio, Luciano Di Martino, direttore dell’Ente parco, e Simone Barletta, accompagnatore dell’escursione guidata: la prima udienza del processo è stata fissata per il 27 settembre.

Secondo l’accusa formulata dal pm Marika Ponziani, vi fu omissione nell’adozione di opportune cautele e, in particolare, all’ingresso e lungo il tragitto del sentiero numero 20 dell’itinerario H1 del Parco nazionale della Majella di pertinenza del Comune, e cogestito con l’ente parco, di cartelli indicatori del pericolo di caduta massi e delle precauzioni da adottare, e ciò nonostante il fatto che l’area e le stesse pareti sovrastanti il sentiero fossero state interessate anche in tempi recenti da smottamenti ed eventi gravitativi.

La vittima, mentre percorreva il sentiero senza indossare alcun dispositivo di protezione individuale, durante l’escursione guidata, venne investita e colpita alla testa da una porzione di masso staccatosi dalla parete soprastante, decedendo per le gravissime lesioni subite. Per Barletta l’accusa è di aver omesso di dotare i partecipanti all’escursione di idonei dispositivi di protezione individuale in considerazione delle caratteristiche e della pericolosità dell’area visitata. Nell’udienza di oggi si sono costituti parte civile il marito, le figlie, i genitori e la sorella della vittima.

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