Nello scorso capitolo abbiamo parlato di sistemi di soccorso citando i più comuni ARTVA, RECCO, Georadar, che sono solo alcuni dei sistemi che possono essere di aiuto ai soccorsi, soprattutto durante la stagione invernale.
Negli ultimi tempi abbiamo constatato come la tecnologia sia stata fondamentale nella ricerca del soccorso in montagna: sapere esattamente dove ci troviamo e poterlo comunicare nel più breve tempo possibile, diventa fondamentale per la sopravvivenza del potenziale ferito in ambiente montano.
Il sistema satellitare globale di navigazione o Global Navigation Satellite System (GNSS), erroneamente conosciuto come Global Positioning Systyem (GPS), è un sistema per calcolare le coordinate geografiche e di quota, che si basa su segnali emessi da una rete di circa 31 satelliti attualmente in orbita intorno alla terra, che consentono di calcolare la posizione con uno scarto di pochi metri. I satelliti sono distribuiti su 6 orbite in modo tale che siano sempre visibili almeno 5 in ogni parte del mondo.
Senza entrare nel dettaglio dell’origine di tale sistema e semplificando, il principio di funzionamento si basa su un sistema che calcola il tempo impiegato da un segnale radio a percorrere la distanza satellite-ricevitore, nell’ordine dei microsecondi.
Negli ultimi 20 anni, i sistemi di posizionamento globale hanno subito un notevole sviluppo ed ogni Paese, ha messo in orbita i suoi satelliti per un maggior controllo dei propri sistemi. Ed è proprio questo sviluppo che ha portato al giorno d’oggi la coesistenza di quattro sistemi: GPS (Stati Uniti), GLONASS (Russia), GALILEO (Comunità Europea), e BEIDOU (ex COMPASS – Cina)

Gli apparati attualmente in uso, normalmente usano di default il sistema GPS, alla quale l’utente può associare un altro sistema che, in Italia/Europa, diventa necessariamente o il GLONASS o il neo nato GALILEO.
Premesso questo, tutti i sistemi attuali, garantiscono precisioni metriche che sono più che sufficienti per la gestione del soccorso o per il semplice orientamento in ambiente montano. Oramai i sistemi GNSS sono alla portata di polso e di qualsiasi tasca, senza contare che tutti i moderni smartphone hanno all’interno un’antenna dedicata e all’occorrenza possono fungere da localizzatori (sempre che il segnale telefonico consenta di trasmettere il dato).

Da anni anche il CAI ed il CNSAS hanno diffuso una applicazione denominata GeoResQ, che consente sia la tracciatura, sia l’invio automatico della posizione in caso di necessità. Ovviamente utilizzare uno smartphone per la navigazione ci espone alla possibilità di rimanere senza batteria nel momento peggiore ovvero…quando ne potremmo avere bisogno di telefonare.

Quello che non deve passare come messaggio è: andate dove volete senza studiare percorsi e sentieri tanto c’è il GPS. Niente di più sbagliato. Partendo dal presupposto che i sistemi possono ad un certo punto avere problemi o finire le batterie (cosa che non accade di rado), bisogna sempre orientarsi e sapere da dove si è partiti ed il percorso da fare per la nostra meta: il GPS deve solo essere un ausilio alla navigazione non un cane guida per non vedenti.
Uno studio del percorso, una pianificazione accurata e la cara e vecchia cartina dei sentieri, una bussola ed un coordinatometro alla “vecchia” maniera, funzionano sempre ed eviteranno quando possibile, di farvi trovare in situazioni spiacevoli poi…..l’imprevisto può sempre capitare.

Personalmente porto sempre 2 sistemi di tracciatura con me, uno da polso ed un palmare, per lo stesso motivo per la quale in montagna ed in alpinismo, molti sistemi sono reciprocanti: two is one, one is none.
In ultimo, facciamo un breve chiarimento sulla quota, argomento molto dibattuto, con GNSS o con altimetro barometrico e sulla precisione della stessa, visto che in montagna la quota è fondamentale, anche per il calcolo dislivello, acclimatamento, ecc.
In diverse discussioni sulla precisione della quota, è emersa un po’ di confusione riguardo i due sistemi di misurazione e l’importanza della combinazione degli stessi.
L’Altimetro barometrico: segnala la quota in base alla variazione di pressione atmosferica. In pratica a 15° C al livello del mare con aria asciutta e latitudine 45°, la pressione atmosferica è di 1013.25 mb.
Ogni 8.5 mt di quota si riduce di un punto (12 mb ogni 100 mt per approssimazione). In questo modo l altimetro se correttamente calibrato, nel breve periodo, potrebbe avere una buona misurazione (con approssimazione di 10/20 mt).Perché breve periodo? Perché la pressione risente delle variazioni metereologiche e della temperatura (anche del corpo umano nel nostro caso di sistemi da polso). Quindi se cambia il meteo durante un’escursione, potremmo avere maggior errore.

GNSS: fornisce la quota una volta agganciato 4 satelliti (con 3 solo la posizione su un piano), risente della possibile visibilità del cielo (gole, camini, alberi, foglie ecc.). C’è da aggiungere a questo concetto quello dell’ellissoide terrestre, in quanto la terra non è una sfera perfetta e questo induce altri errori. Il geoide (ellissoide terrestre al livello degli oceani) ha bisogno per essere “calcolato” di alcune formule che prevedano l ondulazione geoidica (in Italia variazioni da +37 a +54 mt). Questo meccanismo matematico è stato trasformato nel protocollo NMEA. Ecco perché il GPS nel breve periodo potrebbe non essere preciso ma nel lungo periodo (durante un’escursione) in base ai satelliti che prende, al loro posizionamento e alla correzione del protocollo NMEA, aumenta fino ad arrivare a precisioni inferiori a 10 mt.

Per questo La combinazione dei 2 sistemi offre margini di errore inferiori di un sistema solo, fermo restando che le montagne, dal K2 al Terminillo, si misurano con il GNSS più altri sistemi trigonometrici.
Come abbiano già detto, GLONASS o GALILEO migliorano la precisione aumentando i satelliti a disposizione con angoli di aggancio diversi. GLONASS ha una precisione di circa 3 mt in condizioni ottimali.
Buona navigazione.
P. S. L’ultima misurazione del K2 è stata fatta con GPS+GLONASS+ sonde per la neve e triangolazioni trigonometriche.