E’ in corso in queste ore da parte del Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese il recupero dei corpi di due alpinisti precipitati sul Corno Grande, sul Gran Sasso.

Si tratta di due uomini, uno di 55 anni di Roma e uno di 42 anni di Sansepolcro, in provincia di Arezzo. I due alpinisti ieri mattina avevano raggiunto l’Abruzzo per un’arrampicata sul Gran Sasso, attraverso la Via ferrata Intermesoli (NDR non esiste un simile percorso attrezzato, probabilmente avevano salito una difficile via di arrampicata sui pilastri), ma in serata non sono rientrati a casa, così verso le 23 il Soccorso Alpino e Speleologico abruzzese è stato attivato dal numero unico del Lazio per i dispersi, contattato dalla moglie di uno dei due, allarmata dal fatto che il marito non fosse tornato a casa e non rispondesse al cellulare.

Subito la Prefettura di Teramo ha attivato il protocollo dei soccorsi in montagna e ha allertato il Soccorso Alpino e Speleologico: sono partite delle squadre di terra dalla stazione di Teramo, che hanno ritrovato le macchine dei due alpinisti in prossimità della base per Intermesoli e malgrado le forti raffiche di vento e la pioggia, hanno raggiunto la base della parete, senza però riuscire ad identificare i due escursionisti.

Stamattina l’elisoccorso con a bordo i tecnici del Soccorso Alpino è decollato dall’aeroporto di Preturo (Aquila), ha sorvolato la zona e in prossimità di Pizzo Intermesoli, in fondo ad un canale sono stati identificati i corpi dei due uomini. I tecnici del Soccorso Alpino hanno allertato la Prefettura e hanno ottenuto dal magistrato il nulla osta per il recupero dei due alpinisti. Tra le ipotesi al vaglio le mutate condizioni climatiche di ieri, che potrebbero aver fatto precipitare i due uomini.

Aggiornamento del 25 settembre ore 22.00

Giunge in questi minuti la conferma dell’identità dei due forti e sfortunati scalatori, si tratta di Marco Paccosi, 43 anni, residente a Sansepolcro (AR) e Luca Iani, 56 anni, di Roma. I due sembra fossero in discesa dopo aver salito una via alpinistica. Entrambi erano forti e conosciuti nella zona, avendo aperto nuove vie nel gruppo del Gran Sasso e ripetuto le più difficili, anche in solitaria.

Alle famiglie ed agli amici le condoglianze di appennino.tv

Le vittime sono state recuperate  nel canalone Herron Franchetti. Probabile un problema in discesa durante le doppie

Aggiornamento del 27 settembre

Da testimonianze raccolte, e dai racconti di soccorritori e guide intervenute, sembra che i due sfortunati alpinisti fossero impegnati nella salita della via “Relitti Umani”, aperta da Roberto Iannilli e Germana Maiolatesi nel 1994. Una difficile via di VII grado sul secondo Pilastro di Intermesoli. Due chiodi sono stati rinvenuti, il che, unito al fatto che solo uno dei due era con scarpette da arrampicata, fa pensare che il capocordata sia caduto, e che i chiodi della sosta non abbiano retto all’impatto, facendoli precipitare entrambi.

Marco Paccosi e Luca Iani

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