Le montagne, quel mondo che tanti di noi vorrebbero poter considerare immutabile, evolvono nel tempo. E non solo da un punto di vista geologico. Cambia il modo di gestire il territorio e di “fare economia”. Allo scopo di preparare gli studenti di oggi alla montagna di domani, l’Università degli Studi della Tuscia (UNITUS) ha organizzato la scorsa settimana una Summer School nel cuore delle Alpi, a Pieve Tesino (TN), con l’obiettivo di affrontare la tematica delle nuove tecnologie applicate al settore dell’agricoltura e della selvicoltura. Sensoristica, automazione, robotica, intelligenza artificiale, Internet of Things possono suonarci come termini poco in linea con l’ambiente montano, di cui conserviamo una tradizionale immagine bucolica, ma si tratta di tecnologie in fase di espansione anche in quota, allo scopo di migliorare produttività, sicurezza e sostenibilità.
A lezione tra le vette
Annualmente l’Unitus propone agli studenti dei corsi di laurea triennale e magistrale in scienze forestali di trasferirsi per una manciata di giorni dagli Appennini alle Alpi. Dalle aule universitarie di Viterbo e Rieti ci si trasferisce a Pieve Tesino, nel Trentino orientale. Un borgo silenzioso, circondato da prati verdi, vette aspre e boschi rigogliosi. Il paese è noto in tutta Europa in quanto terra natale dello statista Alcide De Gasperi e ospita nella parte alta un grande edificio di 4 piani, con una lunga storia alle spalle. Risalente a metà Ottocento, dal 1991 è sede del “Centro Studi Alpino”, gestito dall’Unitus, in cui sono a disposizione degli studenti universitari sia aule che spazi per l’accoglienza.
Come premesso, l’edizione 2023 della Summer School è stata caratterizzata da un alto livello di innovazione. Le nuove tecnologie a supporto delle attività agricole e selvicolturali in ambiente montano, rappresentano un argomento su cui l’Unitus sta ponendo una crescente attenzione negli ultimi anni. Ne è prova l’attivazione, lo scorso settembre, di un corso di laurea magistrale unico nel suo genere in Italia, presso la sede universitaria di Rieti, in “Gestione Digitale dell’Agricoltura e del Territorio Montano” (GEDAM).
Accanto alle lezioni svolte a Pieve, i ragazzi sono stati accompagnati anche a visitare dei centri di ricerca focalizzati sul campo delle innovazioni tecnologiche, quali il Parco Tecnologico NOI Techpark Alto Adige, il CREA Foreste e Legno di Trento e Il Centro di ricerca in Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari del CREA di Treviglio.

















La montagna non si può studiare solo sui libri
Quest’anno al gruppo di studenti che si sono trasferiti sulle Alpi per prendere parte alla scuola estiva, si è unito un rappresentante di quello che è il corso di laurea triennale attivato nel 2015 dall’Università della Tuscia per formare esperti di ambienti montani: Scienze della Montagna (SDM). “Sono contento della presenza di Giannandrea – il commento soddisfatto del dottore forestale Francesco Focanti, a Pieve in veste di tutor -, è il primo studente di Scienze della Montagna a unirsi a noi negli ultimi due anni”.
Come raccontatoci da Giannandrea Aguzzi, studente del III anno di Scienze della Montagna, la sua settimana nel Tesino è stata un po’ diversa da quella vissuta dai partecipanti alla scuola estiva, più incentrata su lavori pratici che lezioni frontali.
“Sono salito a Pieve Tesino per svolgere il mio tirocinio formativo, e devo dire che sono stati 5 giorni pieni di lavoro ma anche di divertimento. La giornata iniziava alle 9, recandosi presso l’Arboreto di Pieve per fare alcuni lavori, ad esempio pulizia dei sentieri, sostituzioni dei cartellini illustrativi delle specie arboree, arbustive o floreali. O ancora decespugliamento delle bordure dei sentieri interni (tratti boschivi e non). Tra le attività che si possono svolgere vi è anche l’abbattimento di alberi rovinati (malati o pericolosi con rischio di caduta sui sentieri) o l’eliminazione di alberi spontanei (abeti Rossi bianchi e ontani ) dalla zona paludosa dell’Arboreto.”




Non sono mancate le giornate in cui il maltempo, che ha profondamente colpito le Dolomiti la scorsa settimana, ha costretto i ragazzi, tirocinanti e studenti della Summer School, a rimanere a lavorare al PC tra le mura del Centro Studi. “Al PC abbiamo lavorato alla realizzazione di fogli illustrativi delle specie arboree – racconta Giannandrea -, quali sambuco, abete rosso, abete bianco in vista dell’allestimento di una mostra dedicata ai legni, prevista per il mese di settembre. Dunque schede in cui abbiamo riportato informazioni sulle diverse tipologie di legno, in funzione della specie, quali densità, tenacità, porosità, eventuali particolarità, possibili utilizzi e qualche curiosità sulla pianta.”
“Cambiare aria, cambiare montagne, anche solo per una settimana, è una esperienza che mi sento di consigliare ad altri studenti. Ci si rende conto di quanto il mondo alpino e quello appenninico siano diversi tra loro. Vi sono competenze universali, che possiamo acquisire studiando in aula ovunque ci troviamo, a Rieti come a Pieve, ma è l’esperienza sul campo a farci comprendere le differenti necessità dei territori”.