Si tratta di un massiccio montuoso calcareo-dolomitico situato all’interno del Parco Nazionale del Circeo. Seppur collinare, ma con caratteristiche proprie di una montagna, il Picco di Circe, meglio noto come monte Circeo, con i suoi 541 metri di altitudine è un promontorio da non sottovalutare per via delle difficoltà tecniche, tanto che è classificato per escursionisti esperti. L’itinerario è sconsigliato per chi soffre di vertigini, per via dei tratti alcuni molto esposti, come si legge sul sito del Parco. Prima di intraprendere la salita al Picco di Circe è importante verificare le proprie condizioni fisiche, il meteo ed i tempi di percorrenza. Lungo il percorso è possibile ammirare diverse piante tipiche della macchia mediterranea quali leccio, orniello, roverella, carpino nero, corbezzolo ed erica arborea
Si consiglia di approfittare per visitare le diverse ricchezze storiche, artistiche e monumentali della zona.
Secondo studi archeologici, sulla sommità del monte in antichità sorgeva un tempio, oggi ridotto al solo basamento rettangolare, dedicato prima alla maga Circe e poi a Venere.
Nel tempio si ergeva una statua della maga, che nella mitologia greca era la figlia di Helios e Perseide, e la cui la testa è stata rinvenuta nel 1928 da Luigi Tassini, forse un pastore locale. Dal 2016 è possibile ammirare il reperto presso il museo Porta del Parco nel paese vecchio di San Felice Circeo.
Un’altra caratteristica affascinante è il fatto di poter scorgere il profilo della maga Circe guardando il promontorio dal litorale. L’etimologia del nome deriverebbe da cerchio o circolo vista la forma rotondeggiante del promontorio e/o dei venti che circolano in senso rotatorio intorno ad esso.
La località è storicamente molto famosa perché raggiunta da Ulisse nell’Odissea di Omero. Il territorio nel poema viene appellato come Isola Eea, dimora della maga Circe, dato che per un effetto ottico se visto dal mare può sembrare un’isola.
Il percorso inizia nei pressi della spiaggia di Sabaudia, precisamente dal piazzale di Torre Paola, eretta nel 1563 dalla popolazione locale per difendersi dalle incursioni dei saraceni.
Itinerario
Parcheggiata l’auto nei pressi di Torre Paola, si segue la sterrata che costeggia le mura che intorno alla torre. Giunti ad uno slargo, si intraprende sulla destra un sentiero molto ripido che si immerge nella lecceta. Proseguendo si arriva ad una piazzola, probabile vecchia carbonaia, dove si gira a destra. Da qui il percorso diventa più impervio e roccioso, in qualche passaggio è necessario usare le mani. Poco dopo si giunge in cresta. Si tiene la sinistra e si segue il sentiero fino a giungere ad una prima cima (mt 418) talvolta nominata Picco d’Istria, dalla quale si scende molto ripidamente fino ad una sella (mt 360) molto esposta. Continuando si giunge all’anticima del Monte Circeo, per poi arrivare in vetta sui 541 metri.
Per la discesa si può ripercorrere lo stesso percorso della salita oppure in alternativa dalla vetta si riscende per circa 100 metri. Alla sella si intraprende il sentiero sulla destra, segnato con bollini rossi facendo molta attenzione a causa di dissesti idrogeologici che possono aver cancellato tracce di sentiero. Il tracciato scende molto rapidamente tra la vegetazione, fino ad una radura dove si prosegue sulla destra per uscire dal bosco e tra i lecci si raggiunge una carrareccia. Si tiene la sinistra fino a tornare al parcheggio.