Per raggiungere l’eremo localizzato nel comune di Morino all’interno della Riserva Naturale Zompo lo Schioppo esistono due itinerari. Il percorso di seguito descritto è immerso in una fitta faggeta al confine tra il Lazio e l’Abruzzo. L’eremo della Madonna del Cauto è conosciuto anche come eremo di Santa Maria del Pertuso. Denominazioni derivanti da termini dialettali che mettono in evidenza la morfologia della zona. L’accesso alla meta dell’escursione avviene attraversando una stretta gola (pertuso) ed una cavità (caùto) naturale. Del romitaggio, situato a quota 1173 mt, si hanno notizie dal XII secolo d.c.. Abitato prima da monaci benedettini, è stato preso in “custodia” nel 1181 da monaci cistercensi dell’abbazia di Casamari. Costruito in pietra grezza, l’edificio è composto da una cappella ed una cripta con scopo abitativo. Sul fondo della chiesa sono visibili degli affreschi, restaurati nel 1990 da Pietro Della Nave, con episodi della vita di Santa Caterina d’Alessandria. Nella chiesetta un arco a tutto sesto sostiene la balconata d’ingresso.
Itinerario
Raggiunto il comune di Morino Nuovo, lo si supera lungo la strada di fondovalle per raggiungere la località La Grancia proseguendo si incontra una piccola centrale Enel, superata la quale si seguono le indicazioni per Piano Sacramento (640 metri), dove si parcheggerà l’auto. Si perviene al parcheggio attraverso una ripida rampa che poco dopo diventa sterrata. L’itinerario è il 602b, detto anche sentiero delle Scalelle, chiaramente segnalato si inoltra nel bosco. Il percorso continua salendo su un vallone sassoso fino a raggiungere le Scalelle. Oltrepassate le quali il tragitto sale ripidamente inoltrandosi in una faggeta. Proseguendo si giunge ad un’altra parete di roccia da cui sgorga un’interessante cascata. A quota 1140 metri circa indicazioni evidenziano un cammino che conduce al tunnel naturale del Caùto. Ripreso il percorso iniziale, sorpassata la deviazione per il tunnel e Campovano, si gira a sinistra percorrendo un altro tunnel naturale. Si prosegue nella faggeta e raggirando uno sperone si arriva all’eremo sopra descritto. (1173 metri).
Per la discesa si affronta lo stesso itinerario dell’andata. Per poter osservare la cascata Zompo lo Schioppo, si seguono le indicazioni per il rifugio omonimo collocato ai piedi della cascata. Ripreso il percorso a ritroso si ritorna alla strada e alle macchine.