Splendido itinerario, di interesse esclusivamente invernale, faticoso ma mai difficile, e che tocca la vetta della più alta montagna dell’Appennino, il Corno Grande, Vetta Occidentale.

Poichè attualmente la funivia che da Prati di Tivo porta ai 2000 m della “Madonnina” è chiusa, è necessario aggiungere dislivello all’escursione; si può comunque ridurre l’ascesa totale parcheggiando l’auto alla Piana del Laghetto, pochi km a sud.

E’ un itinerario da non sottovalutare, soprattutto ai margini della stagione invernale; all’inizio della stessa perchè grandi accumuli in poco tempo possono dare origine a slavine anche molto imponenti, ed alla fine della stagione perchè le condizioni della neve possono generare dei problemi, soprattutto nel passaggio del valico delle scalette, poco dopo la Madonnina.

Itinerario

Lasciata l’auto nei pressi della Piana del Laghetto 1650 m, raggiungibile con auto in grado di passare su sterrato, si sale per i prati di Cima Alta in direzione dell’Albergo Diruto, che si vede da subito sul costone roccioso che sorregge l’arrivo della funivia. In circa quaranta minuti, seguendo il sentiero ed i segnavia rosso bianchi, si giunge alla Madonnina, 2007 m. Questo primo tratto, a stagione inoltrata è solitamente privo di neve e di rischi.

Dalla stazione superiore della funivia si inizia il percorso normale per il Rifugio Franchetti; generalmente in inverno pieno qui è già utile indossare i ramponi. A stagione inoltrata, il sentiero è sgombro di neve fino a giungere al Passo delle Scalette. In questo tratto il pendio innevato, se ancora presente, può presentare dei rischi a causa dei salti rocciosi sottostanti, ed è consigliabile legarsi in conserva prima di procedere oltre.

Entrati nel vallone delle Cornacchie, si lascia la traccia estiva, avvicinandosi alla parete E del Corno Piccolo e passando in mezzo agli enormi massi che emergono dalla neve; si procede per la linea di massima pendenza, tenendosi a destra del costone su cui poggia il Rifugio Franchetti, ora visibile, per poi deviare a sinistra appena giunti alla sua stessa quota (1 ora e mezza circa dalla Madonnina, sentiero n. 3).

Dal Rifugio Franchetti affrontare il pendio di roccette e misto subito dietro il rifugio, puntando a risalire la morena frontale del ghiacciaio (glacionevato) del Calderone, sulla linea di massima pendenza; a fine stagione, in questo tratto, attenzione agli insidiosi buchi che si possono formare fra le rocce sottostanti. Questo tratto non ricalca il percorso estivo che, invece di affrontare la salita direttamente, fa una larga serpentina verso destra.

Giunti al pianoro sommitale, si può finalmente apprezzare la splendida vista sul circo glaciale del Calderone

 

Si risale ora sotto l’anticima nord, tenendosi più alti possibile, sotto le rocce, traversando fino a giungere all’imbocco dello scivolo finale.

Si risale direttamente puntando all’evidente sella, a sinistra di un risalto roccioso, con pendenze mai superiori a 45°, fino a giungere in cresta.

Da qui, sulla sinistra, per facili roccette e neve, si giunge alla vetta, in pochi minuti.

Discesa per lo stesso itinerario.

In questo bel video realizzato dal nostro collaboratore Pierluigi Pecorari potrete seguire la salita, anche se in condizioni di innevamento diverse e con cabinovia aperta (Aprile 2019)