Il Corno Grande è la cima più elevata del massiccio montuoso del Gran Sasso d’Italia e degli Appennini continentali. È situata nell’appennino centrale abruzzese all’interno del territorio dei comuni di Pietracamela e Isola del Gran Sasso d’Italia (TE), all’interno del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a sud del Corno Piccolo, da cui è separato dal Vallone delle Cornacchie. Al suo interno è stata istituita la Riserva Naturale del Corno Grande di Pietracamela.
La Vetta Orientale (2.903 slm) è la seconda più alta dopo quella Occidentale. Si raggiunge principalmente utilizzando la via Ferrata Enrico Ricci, rifatta nel 2017.
Occorre avere esperienza e dimestichezza con rocce, cenge, ghiaioni e camini. Inoltre venendo da Campo Imperatore l’avvicinamento è lungo e faticoso.
Partendo da Campo Imperatore (2.130 slm), si segue la via Normale per il Corno Grande. Guardando il Rifugio Duca degli Abruzzi in alto centrale, si imbocca dunque a destra il sentiero “estivo” (101) verso la Sella di Monte Aquila (2.335 slm). Arrivati alla biforcazione con la Direttissima del Corno Grande (104) si prosegue a sinistra verso il Rifugio Garibaldi ma poi si continua il sentiero 103 direzione “Ghiaione del Brecciaio”. La strada che prima attraversa la conca carsica pianeggiante di Campo Pericoli, inizia poi a salire sulle ghiaie, fino alla Sella del Brecciaio, mantenendo la sinistra rispetto alla parete Ovest del Corno Grande. Qui a sinistra si trova la deviazione per la Ferrata Brizio.
Proseguiamo il 103 e dalla Conca degli Invalidi (2.615 slm) iniziamo a vedere il bellissimo Corno Piccolo. Arriviamo al celebre “Passo del Cannone (2.679 slm), un vero e proprio crocevia di sentieri. Fin qui si è seguiti quasi la stessa strada – via Normale – per arrivare in vetta al Corno Grande, ma adesso non proseguiamo più il “Gigante” verso destra, bensì scendiamo verso il Corno Piccolo che vediamo bene come fosse un blocco monolitico sulla sinistra.
Il sentiero 103 scende fino al Rifugio Franchetti (2.432 slm), sicuramente uno dei più belli e caratteristici di tutto l’Appennino. È un punto di appoggio strategico per la Vetta Orientale, poco distante dall’imbocco della Ferrata Ricci marcata come sentiero 152. Quindi è consigliabile iniziare a indossare l’imbrago con comodo nei pressi del rifugio. Come detto, partendo da Prati di Tivo, si risparmiano due ore abbondanti di avvicinamento.
La via ferrata inizia salendo un’evidente rampa inclinata sui dirupi settentrionali della Vetta orientale del Corno Grande . I cavi metallici, rifatti nel 2017, aiutano a salire in maniera più comoda e sicura, tuttavia non sempre agevole per tutto il tratto iniziale.
Quando si lascia il versante settentrionale per passare su quello orientale della montagna, ci troviamo sul cosiddetto “Paretone”, ossia lo strapiombo orientale del Gran Sasso, un baratro di oltre 1.300 metri che bisogna costeggiare fino a un ripido spigolo attrezzato esposto lungo circa trenta metri. Poco dopo questa parte tecnica e divertente, la ferrata finisce con l’attraversamento di una paretina. Quindi si prosegue senza più vie ferrate nonostante i punti esposti continuino a non mancare. Si cammina in cresta fino all’incrocio con la via normale.
Qualche altro minuto di camminata, con qualche facile roccetta e si arriva in vetta. D’estate lo sguardo va immancabilmente verso la più battuta Vetta Occidentale, molto più facile da raggiungere e dunque più affollata.
Altrettanto bello, ma impegnativo, è il ritorno. Solitamente si attraversa la morena finale del Ghiacciaio del Calderone. Sotto la vetta si ripercorre il sentiero dell’andata fino alla via Normale, al bivio giriamo a sinistra seguendo i bolli. Bisogna aiutarsi con mani e piedi, prestando attenzione in particolare alla parte finale della discesa dove si trova un camino ripido ed esposto di secondo grado; quest’ultimo tratto è stato recentemente attrezzato, a qualche metro di distanza, così da renderlo più sicuro.
Come detto, poi si attraversa facilmente la parte finale del Calderone. Sicuramente uno dei panorami più belli in assoluto di tutto il Gran Sasso. Si arriva al Passo del Cannone e si ripercorre la Via Normale del Corno Grande fino a Campo Imperatore.