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Una breve escursione nella Valle del Vasto, adatta a tutti, ricca di storia che permette di conoscere il Gran Sasso in tutte le sue forme ed uno dei fenomeni carsici più caratteristici della zona.

L’itinerario è quello per arrivare a San Pietro della Ienca, dove è situata una chiesa molto cara a San Giovanni Paolo II,  e alla Grotta a Male, esplorata ufficialmente da Francesco De Marchi (1504-1576) nel 1573, due giorni dopo la sua salita in vetta al Gran Sasso. Cavità che si sviluppa per circa 500 metri,  ed è profonda massimo 84 metri. L’esplorazione della grotta è riservata ai soli speleologi muniti di attrezzatura e relativi permessi. L’origine del nome è attribuita alla collocazione geografica essendo  situata sulla parte estrema della cima delle Malecoste. Un’altra ipotesi sull’origine del nome è la derivazione dialettale del termine amaro e quindi “amare”, ad evidenziare la difficoltà ad entrarvi.

Francesco De Marchi
Fonte: http://www.italoamericano.org

 “Si tratta molto probabilmente della prima esplorazione in senso speleologico e scientifico compiuta  in Italia ed una delle prime nel mondo” (Alfonso Lucrezi).

“In questo ambiente sono stati effettuati vari scavi che hanno portato alla luce numerosi ed interessanti reperti preistorici; le ultime sistematiche ricerche compiute dal prof. Pannuti con la collaborazione del Gruppo Speleologico Aquilano, hanno accertato la presenza ininterrotta dell’uomo dall’Eneolitico fino alla seconda età del ferro. Lo studio di tali reperti e la scoperta di alcune sepolture hanno dimostrato che la cavità, oltre che per abitazione, fu utilizzata anche per usi funerari” (Alfonso Lucrezi, Omaggio al Gran Sasso).

Itinerario

L’itinerario parte dall’ex convento di San Francesco, attuale sede del Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga, dove è possibile visitare anche un piccolo “Antiquarium”, dove sono custoditi anche reperti provenienti dalla Grotta a Male. Sono oggetti risalenti all’età del paleolitico, del neolitico e dell’età del bronzo e includono strumenti di selce e frammenti di ceramiche.
Saliti nella parte alta di Assergi, ci si dirige seguendo le strade del paese verso i piloni dell’autostrada fino ad un bivio a quota 890 mt in prossimità dell’autostrada, dove è visibile una strada sulla sinistra che costeggia il torrente Raiale.
E’ possibile iniziare l’escursione anche arrivando in auto e parcheggiare in prossimità del bivio. Intrapresa la strada che costeggia il torrente Raiale, si superano dei vecchi ruderi dove finisce la strada e si intraprende un comodo sentiero che si tiene sulla destra del fosso. Si abbandona il percorso nei pressi della Fonte Acqua San Giovanni (1001 mt) per prendere un sentiero che sale sulla destra. Poco dopo si giunge nel borgo disabitato di San Pietro dove è possibile visitare la Chiesa/Santuario di Giovanni Paolo II (1100 mt) e si segue un tracciato a mezzacosta che riscende nella valle.

Fonte: http://www.assergiracconta.it

Lungo il tragitto vi è la Chiesa di San Clemente da cui è possibile godere del panorama. Si lascia il tracciato nei pressi della Fonte della Pietà (960 mt) e si scende per prati  dirigendosi verso destra e dopo alcuni balzi si arriva alla Grotta a Male, circondata da una rete metallica di protezione ed è possibile vedere l’ingresso. La visita alla grotta è riservata ai soli speleologi attrezzati. Per il ritorno alle auto si percorre la strada sterrata visibile che si raggiunge senza un preciso percorso dalla grotta.

Grotta A Male
Fonte: http://www.6aprile.it