Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, “colui / che fece per viltade il gran rifiuto” (Divina Commedia, Inferno, III, 59-60), fece ricostruire l’Eremo di San Bartolomeo, che ha origini anteriori all’XI secolo, intorno al 1250 e vi si stabilì per circa due anni tornato da Lione, dove aveva ottenuto da Papa Gregorio X il riconoscimento della Congregazione dei Celestini. Per molti secoli diversi eremiti hanno dimorato nell’eremo.
L’eremo, dedicato a San Bartolomeo, è composto da tre locali, una parte sempre aperta e visitabile considerata la costruzione principale, un ambiente abitabile dove molto probabilmente alloggiavano gli eremiti e la chiesetta vera e propria. All’interno della chiesa, si trova in una nicchia sopra l’altare, la statua lignea ottocentesca del Santo, che tiene in mano un coltello e la propria pelle a tracolla per ricordare il martirio cui è stato sottoposto, come nell’iconografia del santo presente nella michelangiolesca Cappella Sistina, e una piccola sorgente dove i fedeli raccolgono con un cucchiaino le acque ritenute miracolose.
La festa del Santo è celebrata ogni 25 agosto, giorno in cui avviene una caratteristica processione, che passa in prossimità del torrente Capo la Vena dove i devoti si bagnano secondo la tradizione. Nella processione, che richiama molti fedeli, anche non del luogo, la statua di San Bartolomeo viene portata dall’eremo a Roccamorice, dove è accolta dalle autorità e dalla popolazione anche in costumi tipici e rimane nella cittadina per alcune settimane.
Itinerario
L’eremo è raggiungibile attraverso diversi itinerari, due sono i più battuti. Dalla Valle Giumentina che consente di vedere l’eremo nascosto tra le rocce, oppure scendendo da Roccamorice, pervenendo nel suggestivo percorso scavato nella pietra che introduce alla struttura.
Di seguito si descrive quello che parte da Roccamorice, poiché è il percorso più indicato nella zona e quindi il più frequentato.
Dall’A25, uscita Alanno-Scafa, si segue la direzione Roccamorice. Da Roccamorice si segue la segnaletica per Blockhaus. Si percorre la strada per 4 km per poi seguire le indicazioni per l’Eremo di Santo Spirito-Eremo di San Bartolomeo, successivamente si seguono i cartelli Eremo di San Bartolomeo. Si può parcheggiare l’auto in prossimità del ristorante Macchie di Coco. Si imbocca una strada sterrata che si immerge nel bosco in mezzo ai campi. Seguendo la segnaletica nei pressi di un crocifisso si prosegue nella direzione. Dopo aver affrontato una ripida discesa, si superano due croci, all’altezza della seconda si prosegue in direzione sinistra. Si sale una ripida scalinata di roccia (rocciosa) per poi attraversare una galleria che permette di arrivare sulla terrazza. Al termine della quale c’è l’edificio principale. Sempre aperto e visitabile. Si ritorna per lo stesso itinerario.