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È un percorso tra pareti rocciose, alte anche 200 metri e nel punto più stretto non distano meno di tre metri, da percorrere nei periodi prevalentemente asciutti e quindi tarda primavera ed estate. In ogni caso è altamente sconsigliato avventurarsi durante o dopo giornate piovose. Inoltre essendo un tracciato tra rocce esiste il rischio di caduta sassi, per questo motivo è opportuno attrezzarsi con un casco.

Infine il percorso si può allungare con attrezzatura specifica, tipica del canyoning, in una seconda parte che si conclude nella Valle d’Arano che inizia dalla Fonte degli Innamorati che rappresenta la fine della prima parte del percorso.
Trovandosi all’interno del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, il rio La Foce, che attraversa i comuni di Ovindoli, Aielli, e Celano, di antichissima memoria, ha scavato l’orrido che separa Monte Sirente e il Monte Tino.


A livello faunistico sono presenti animali tipici del Parco, in questo caso trattandosi di luoghi poco praticabili sono da ricordare l’aquila reale, il gufo reale, il falco pellegrino e la rondine montana. Mentre a livello floristico si evidenzia la presenza del Giglio Martagone. 

Itinerario 

Usciti dall’autostrada, Aielli-Celano, si intraprende la SR5 per seguire le indicazioni per Celano, poco prima di entrare in paese si nota un tabellone della Regione Abruzzo che indica le Gole, superato il quale a destra si imbocca via Le Foci e Gole di Celano per raggiungere il ristorante “Le Foci” oltrepassarlo fino a giungere ad un grande parcheggio, dove si può parcheggiare l’auto.


Località da cui parte il sentiero, ben segnalato dai cartelli. In un primo tratto si attraversa un boschetto che permette di arrivare ad una grande radura. Si giunge ad un bivio dove è importante fare attenzione in quanto il sentiero di destra non porta da nessuna parte, e quindi si prosegue verso sinistra. Il percorso continua in una faggeta per circa un’ora. Si è arrivati in un sentiero fatto di pietre che nei periodi di piena è il letto del torrente La Foce.

Le pareti si restringono spettacolarmente e il percorso entra nel vivo con presenza di rocce che lo movimentano anche attraverso la formazione di gallerie. Giunti alla Fonte degli Innamorati riconoscibile da una cascata più o meno ricca d’acqua in funzione del periodo dell’anno. Si ritorna per lo stesso itinerario.