Il Monte Aquila è una bella cima tondeggiante con una parete scoscesa proprio di fronte a Campo Imperatore. La cima, sormontata da una croce, sfiora i 2500 m e, quindi, soprattutto in inverno, può costituire un bel traguardo.
Può essere raggiunta direttamente da Campo Imperatore, per il versante che da sulla piana, da Vado di Corno oppure, come in questo caso, dalla Cresta della Portella per la sella di Monte Aquila.
E’ importante chiedere al gestore della funivia eventuali variazioni nell’orario dell’ultima corsa, per evitare di rimanere bloccati o dover scendere dai valloni.
Itinerario
Il percorso estivo, che passa sotto alla cresta, e risale sulla sella di Monte Aquila direttamente non è quasi mai consigliabile in inverno a causa della presenza di accumuli e cornici sulla cresta soprastante; negli anni passati ci sono stati distacchi anche importanti con vittime.
Si procede quindi, con percorso libero, o seguendo il tracciato del sentiero, in direzione del Rifugio Duca degli Abruzzi; nel nostro caso abbiamo incontrato difficoltà di orientamento anche in questa prima fase, pertanto è consigliato avere con sè un GPS per non andare nè troppo a dx (rocce esposte e cornici) nè troppo a sx (pendenza superiore).
Dal rifugio Duca degli Abruzzi si segue fedelmente la cresta, in direzione Est, facendo attenzione alle cornici ed alle placche di ghiaccio; la cresta è un poco esposta.
Giunti al termine della cresta, dopo aver superato alcuni risalti, si piega verso Nord, e si comincia a perdere quota fino alla sella di Monte Aquila dove, con un po di fortuna, si intercetta una palina che indica le diverse direzioni: per il Rifugio Garibaldi, per la Direttissima e per il percorso estivo che rientra a Campo Imperatore.
Ci dirigiamo verso la direttissima, per poi deviare ancora verso SE, tenendoci sulla cresta; da qui, ogni tanto, si riesce a scorgere la parete del Monte Aquila, ma è comunque bene utilizzare il GPS per orientarsi in caso di whiteout.
La pendenza non è mai eccessiva, ma è facile incontrare placche ghiacciate e vento forte, quindi è indispensabile continuare in sicurezza con ramponi e piccozza.
Dopo un breve tratto in discesa, sempre dirigendosi verso sud, in breve si è alla croce di vetta.
Per il rientro si segue lo stesso percorso dell’andata (facilitati dalla presenza delle nostre stesse tracce).