Un percorso facile e alla portata di tutti, un connubio naturalistico e culturale.
Con la sua caratteristica forma a triangolo, il monte Cacume è ben visibile e facilmente riconoscibile, anche dai meno esperti, dall’autostrada Roma-Napoli.
Viene definita “la montagna di Dante” in quanto viene citata, come allegoria della montagna del Purgatorio, nella Divina Commedia.
Da qui l’idea di realizzare la Passeggiata Dantesca lungo il sentiero che conduce alla vetta, così recentemente ribattezzato il Sentiero di Dante. Il cammino, alla portata di tutti, parte dall’abitato di Patrica ed è scandito dall’incontro con 12 statue che si succedono fino all’imponente croce di vetta. Le statue, realizzate in corten e posizionate nei punti più panoramici, raffigurano i personaggi principali dei vari gironi danteschi, come Beatrice, Lucifero, Virgilio, Barbarossa, Manfredi ecc.
Itinerario
Lasciata la macchina subito dopo una piccola galleria all’imbocco del paese (sulla sx), si salgono delle scale ricavate nella roccia che sbucano su un tratto di strada asfaltata che passa sopra la galleria. Oltrepassata la galleria, la strada diventa una mulattiera e al bivio si imbocca prima verso destra e poi a sinistra per iniziare a risalire, su sentiero sassoso, il pendio nord. Particolarmente bello, già da poco dopo il primo tratto di salita, l’affaccio sul sottostante paese di Patrica che regala scatti da cartolina.
Giunti sulla parte sommitale del Colle lo Zompo si attraversano delle radure erbose fino a raggiungere, senza possibilità di errore, un piccolo altipiano prativo dominato dalla sagoma a imbuto rovesciato del Cacume, da qui si piega verso sinistra.
Oltre alle statue dantesche, lungo il sentiero, evidente e sempre chiaramente indicato da recente segnaletica CAI, si incontrano anche diversi fontanili (come la Fontana della Rava o la fonte Scorciapane, quest’ultima raggiungibile con una piccola deviazione). Appunto trascurando sulla sinistra la mulattiera che scende verso la fontana Scorciapane, si prende il sentiero che risale, prima a mezza costa, poi con ampie svolte, il versante SE, caratterizzato da boscaglia di lecci.
In questo tratto terminale il sentiero si fa più ripido ma non presenta comunque alcuna difficoltà tecnica ed è alla portata di chiunque abbia un minimo di allenamento.
Oltre alle statue di Dante e Beatrice, ad attenderci in vetta si trova una chiesa (generoso riparo in caso di maltempo!), delle comode panchine e una enorme croce di ferro alta 14 metri che fu eretta nel 1903 e fu trasportata sul monte, divisa in tanti piccoli pezzi, da tutto il popolo.
Dalla cima il panorama spazia, oltre che sugli altri Lepini e la Ciociaria tutta, sui monti Ausoni, Aurunci, fino al Circeo e i Simbruini. Ben visibile il vicino monte Gemma, di cui si può intravedere la croce di vetta.
Nonostante la modesta altezza, di soli 1095 m., per la sua storia, per la sua caratteristica forma conica e posizione particolare che la rende una vetta isolata e sempre riconoscibile, il monte Cacume è una montagna simbolo dei Lepini e di tutta la zona, nonché un modo perfetto di coniugare natura e cultura.