I monti Ruffi costituiscono una piccola catena del subappennino laziale, si trovano tra i monti Prenestini (ad ovest), i Lucretili (a nord) e i Simbruini (a est) e ricadono quasi interamente nella provincia di Roma. Dunque rappresentano un’ottima opzione quando si parte dalla città e si ha poco tempo da passare in auto.
Il Monte Costasole, con i suoi 1253 m., rappresenta la vetta più elevata di questo gruppo. La sua cima può essere raggiunta partendo da Cerreto Laziale o da Saracinesco, come nel nostro caso. Il caratteristico borgo di Saracinesco merita senz’altro una visita a fine escursione!
Itinerario
Lasciata l’auto in Piazza Galileo Ferraris, si segue la strada che scende e subito dopo il primo tornante si volta a destra dove, segnalata da indicazioni sentieristiche del CAI, inizia una comoda strada sterrata che attraversa dei pascoli fino a raggiungere un fontanile (altamente probabile in questo tratto l’incontro con mucche e cavalli dunque attenzione se si hanno cani al seguito).
Si prosegue lungo la sterrata che attraversa la Valle Prata, superando il Ristorante-Rifugio La Baita, fino ad arrivare ad un largo spiazzo (sulla destra) dove è situata un’area pic nic un po’ dismessa e poco dopo una statua. Giunti alla statua, la sterrata si interrompe per diventare un sentiero che, segnato come 563, si addentra nel bosco e inizia a salire sulla sinistra.
Dopo pochi minuti si giunge a un altro bivio, si trascura ancora una volta la destra dove il sentiero scende verso Cerreto Laziale, e si continua a salire sulla sinistra sul sentiero 563A, seguendo le indicazioni per Forca Travella e “bivio sentiero 563b”. La vegetazione si fa sempre più fitta, si continua, prestando particolare attenzione ai segnali bianco-rossi, lungo il sentiero boscoso fino a raggiungere la sella di Forca Travella (1085 m.), un pianoro erboso dove il panorama finalmente si apre sulla Piana del Cavaliere spaziando fino al Velino e al Gran Sasso.
Da qui si piega a destra (est) risalendo il crinale e si rientra nel bosco di querce e faggi, sempre stando attenti a seguire la segnaletica sugli alberi per non imboccare false piste. Capita infatti che il tracciato sia interrotto da alberi caduti e da una vegetazione talmente fitta che è necessario abbandonare il sentiero per aggirarla. L’escursione dunque, sebbene non impegnativa per quanto riguarda lunghezza, pendenza e dislivello, non può dirsi comunque facile in quanto richiede una discreta capacità di orientamento in questi casi.
Proseguendo nel bosco, si raggiunge prima un’anticima e in pochi minuti la vetta del monte Costasole, segnalata da una piccola croce di legno e da una scritta su una grossa pietra. La cima è boscosa e parzialmente coperta di alberi dunque non regala grandi panorami ma risulta particolarmente interessante e paesaggisticamente inusuale, almeno a queste quote, per la presenza di numerosi abeti che formano un piccolo e affascinante boschetto in prossimità della vetta.
La segnaletica è sempre presente ma i sentieri un po’ abbandonati a se stessi fanno sì che la vegetazione spesso prenda il sopravvento inghiottendo il sentiero in macchie di rovi e cespugli spinosi, per questo motivo è consigliato tornare per lo stesso itinerario di salita.
Al rientro è sicuramente consigliato un giro per il piccolo e storico paesino di Saracinesco che sorge su uno sperone roccioso a oltre 900 metri di quota.