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Si continua ad approfondire i monti del Lazio meridionale. Si descrive l’itinerario per raggiungere il Monte Petrella, che con i suoi 1.533 metri di altitudine è la vetta più alta della catena degli Aurunci. Il percorso, percorribile tutto l’anno, non presenta particolari difficoltà tecniche, allo stesso tempo richiede un buon allenamento.

L’area sommitale del Monte Petrella è stata proposta come sito di interesse comunitario  (codice IT6040026, Decreto 25 marzo 2005). Sulla sommità è possibile osservare importanti fenomeni carsici. Caratteristica che ha reso la zona una delle più interessanti a livello speleologico per via delle numerose grotte ed inghiottitoi che non sono ancora stati esplorati del tutto. Tra le più importanti si elencano: Ciauca di Cesa gliu Vicciu (-105 m), l’Abisso Shish Mahal (-315 m), l’Abisso dell’Innominato (-211 m) e l’Abisso di Monte Petrella (- 44 m). È importante non avventurarsi all’interno delle cavità senza la dovuta esperienza e le dovute attrezzature e precauzioni, in quanto l’ingresso è riservato a speleologi esperti.

Il percorso parte da Spigno Saturnia Superiore (375 mt), piccolo comune in provincia di Latina. Segue il tragitto che i locali utilizzavano per trasportare la legna e per portare a valle il carbone lavorato sulla montagna. 

Itinerario

Per raggiungere Spigno Superiore si supera Ausonia e Spigno Saturnia Inferiore, si seguono i cartelli per Monte Petrella/Parco Monti Aurunci fino a Spigno Superiore (vecchio) e poi le indicazioni per l’area attrezzata Ciaia di Biviano (890 mt). Giunti ad un bivio con un pannello illustrativo del Parco, si devia verso la  Masseria Santilli da dove inizia l’itinerario. Al bivio è conveniente cominciare a cercare un parcheggio per l’auto.

Si intraprende il sentiero CAI 913, che inizia con una ripida sterrata. In circa venti minuti si arriva alla Sella della Valle (1.133 mt) con la vegetazione tipica della macchia mediterranea per poi modificarsi in faggeta man mano che si sale. Dopo aver oltrepassato i resti di presenze antropiche riconoscibili da terrazzamenti in pietra viva (macere) e resti di carbonaie si giunge a quota 1.300 mt. Si prosegue in direzione ovest e si arriva ad una sella. Con una breve deviazione si può raggiungere il Monte Sant’Angelo (1.402 mt) da cui si può ammirare lo splendido panorama sul Golfo di Gaeta. Riprendendo il sentiero si giunge in vetta al Monte Petrella riconoscibile per la presenza di alcune antenne alimentante da pannelli fotovoltaici (1.533 mt).
Per la discesa è possibile ripercorrere lo stesso cammino dell’andata. In alternativa si può  scendere dal versante sud tramite il sentiero 913b. Lo si segue fino all’incrocio con il 913 che si percorre a ritroso per tornare al luogo di partenza.