Situato nella parte meridionale del Parco della Majella, il monte Porrara offre delle panoramiche escursioni grazie alla sua cresta affilata.
L’escursione più suggestiva è la traversata che dalla stazione di Palena sale in cima e riscende a Campo di Giove.
Tuttavia, qualora la strada per Palena sia chiusa – come nel caso che si sta descrivendo – è possibile compiere l’ascesa anche con un percorso di andata e ritorno dallo stesso punto di partenza, cioè percorrendo la parte iniziale del Sentiero della libertà da Campo di Giove.
I sentieri tematici del Parco della Majella
Prima di passare alla vera e propria descrizione dell’itinerario è necessaria una premessa sui sentieri del Parco della Majella. Quest’ultimo infatti presenta, oltre agli ordinari sentieri, anche tre importanti percorsi tematici composti da varie tappe: il Sentiero del Parco, il Sentiero dello Spirito e il Sentiero della Libertà. Degno di nota anche il sentiero delle Capanne, che si sostanzia, in realtà, in una serie di percorsi da fare sia in traversata sia ad anello.
Soffermandoci solo sui primi tre, va detto che il sentiero del Parco attraversa tutto il territorio protetto, toccando le vette principali quali il monte Amaro, il Porrara e il Morrone. Caratteristica principale è quella di permettere all’escursionista che lo attraversa di apprezzare la maestosità degli immensi pianori sommitali tipici della Majella.
Il sentiero dello Spirito ripercorre idealmente le tracce di Pietro da Morrone e raggiunge gli eremi presenti nel Parco, luoghi in cui il futuro Papa Celestino V usava rifugiarsi.
Il sentiero della Libertà va da Sulmona a Palena e ripercorre il tracciato seguito dai reclusi nel campo di prigionia di Sulmona in fuga verso la libertà dopo l’armistizio del 8 settembre ’43.
È proprio da questo percorso che comincia l’escursione descritta.
Itinerario
Si parte sulla sinistra poco dopo il cimitero di Campo di Giove, su carrareccia che si trasforma in facile sentiero e taglia il pendio su un assolato versante in direzione Guado di Coccia.
Si attraversa un tratto di faggeta fino a un segnale indicante la Madonna di Coccia. La si raggiunge poco dopo e si continua nel bosco fino ad uscire sulle piste da sci che conducono al Guado di Coccia.
Qui si punta a destra (sud) su percorso desolato (causa impianti da sci) e si raggiunge Serra Campanile. Il percorso scende di un centinaio di metri circa e comincia a risalire trasversalmente il pendio, finché a quota 1950 m circa si esce in cresta.
Questa prosegue in leggera salita fino ai 2100 m di Cima Ogniquota, dalla quale si è costretti a compiere un fastidioso saliscendi di altri cento metri prima di raggiungere finalmente la croce del Porrara (2137 m).
Discesa per lo stesso percorso, con l’unica differenza che, arrivati sulle piste da sci, anziché seguitare sulle stesse, si gira subito a destra a un segnale posto poco fuori la faggeta, compiendo una deviazione che, con risparmio di tempo, evita la chiesetta accorciando il ritorno.
Si tratta di un’uscita lunga per la quale è assolutamente consigliato l’uso di bastoncini da trekking.