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Il monte San Nicola e il monte di Canale si trovano nelle propaggini più orientali del massiccio del Sirente.

Di seguito descrivo una salita a entrambi per l’assolato versante meridionale.

Dal paese di Collarmele si prosegue lungo la Statale Tiburtina verso il Valico di Forca Caruso.

Dopo qualche km dalle ultime case si abbandona la Tiburtina e si gira a sinistra alla strada che, appena dopo un centro Enel di raccolta dell’energia elettrica proveniente dal vicino parco eolico, porta alla c.d. Fonte del Vallone.

Presso la suddetta si può scegliere: o si parcheggia subito, e si intraprende a piedi il percorso per il San Nicola attraverso il Vallone Scafelli, oppure si prosegue a sinistra per Fonte Cituro, ove si parcheggia.

Itinerario

Dall’auto ci si immette in un evidente vallone arenoso nei pressi di uno stazzo, con segni CAI biancorossi.

Si sale all’interno del vallone fino a quota 1750 m in località Iaccio della Punta. 

Qui il percorso si fa aereo, con un panorama aperto sul Fucino, sulla Majella e sul Velino.

Seguendo i segni si raggiunge, con percorso in continua salita, la cima del San Nicola. Volgendo lo sguardo a nord si intuisce l’itinerario di cresta, non obbligato, verso il Monte di Canale.

Il prosieguo della gita è molto piacevole.

La maggior parte del dislivello è ormai superato, per cui il non eccessivo impegno fisico permette di godersi il panorama estremamente diverso dei due versanti del Sirente: da un lato, il brullo e arrotondato versante meridionale, dall’altro, gli imponenti bastioni dolomitici a settentrione. 

Dopo 1,5 km circa dalla croce del San Nicola, con svariati e suggestivi affacci sui prati del Sirente a nord, si raggiunge il piccolo mucchio di pietre del Monte di Canale. 

Da qui, senza un percorso obbligato, ci si rituffa tra le gobbe meridionali e le distese d’alta quota che le intermezzano, habitat ideale per il grifone, fino a ritrovare il percorso dell’andata.

 

Curiosità

Sembrerebbe che il monte San Nicola prenda il nome del Santo per la presenza di un monastero (dedicato appunto a San Nicola di Ferrato) nei pressi del Valico di Forca Caruso in epoca medioevale (fonte Corsignani, Reggia Marsicana).