L’escursione che da Scandriglia porta alla vetta del Monte Serrapopolo passando per il convento abbandonato di San Nicola e la lunga cresta è, probabilmente, una delle escursioni più interessanti dell’intero gruppo dei Lucretili. Il suo fascino, in grado di ammaliare sia i bambini sia gli adulti, è dovuto principalmente alla varietà degli ambienti attraversati (dalle rovine del convento, ai fitti boschi, ai pascoli), ma anche alla bellezza del panorama che si gode dalla vetta.

Descrizione

Si imbocca la ripida carrareccia (molto scivolosa in caso di pioggia) che sale a fianco di una casa e quando, dopo pochi metri, si biforca si prosegue a destra fino a raggiungere un piccolo edificio dell’acquedotto. Oltre l’acquedotto si prosegue lungo un evidente sentiero nel bosco che traversa lungamente con alcuni saliscendi fino ad intercettare una ripida e malconcia strada sterrata.

Si piega a sinistra, seguendo in salita la sterrata e, dopo pochi metri, si raggiunge il convento abbandonato di S. Nicola (700m; 30 min), arroccato su un piccolo sperone a dominare Scandriglia.

Il sentiero prosegue a destra costeggiando il muro del convento, supera sulla destra una piccola grotticella nascosta dalle radici di un albero, e prosegue in debole salita a mezzacosta fino a raggiungere un cancelletto in legno. Oltre il cancello il sentiero piega a destra e prosegue lungamente fino a raggiungere un’ampia  ed erbosa sella, tra il Colle di Cerreta e il Colle Vallepecoraro, dalla quale si può ammirare la vicina (in linea d’aria) Cima delle Casarene.

Oltre i prati della sella si prosegue nel bosco lungo un ben marcato sentiero in direzione SSE. Si sale lungamente, ma mai in modo ripido fino a quando la traccia inizia a scendere per raggiungere la piccola fonte di Vallepecorara (non fare affidamento sulla presenza d’acqua in quanto la fonte è spesso in secca).
Si risale per la vallecola sulla destra e ci si porta sulla dorsale che si segue fina a dei prati sotto l’elevazione che forma la vetta del Serrapopolo.

Volendo evitare la discesa alla fonte, è possibile piegare a destra quando il sentiero inizia a scendere e seguire delle tracce poco evidenti che, seguendo l’ampia cresta portano direttamente ai prati sotto la vetta.

Per affrontare l’ultima ripida salita il sentiero, poco marcato e mal segnato obliqua a destra, supera il bosco e risale su terreni sgombri dagli alberi; la traccia, tuttavia, è molto difficile da trovare. In alternativa si può affrontare direttamente la salita nel bosco fino a raggiungere le aree sgombre sommitali e la vetta (1180 m; 2 h dal convento). Entrambe le alternative sono decisamente scomode.

Come arrivare

Provenendo dalla SS Salaria, raggiungere Scandriglia, entrare nel paese seguendo la strada principale fino a Largo S. Lucia Filippini. Qui girare a destra e imboccare la strada provinciale per Orvinio. Proseguire per circa 450 m fino a quando, sulla destra, inizia una ripida carrareccia indicata da un segnale escursionistico.

Con i bambini

L’escursione è molto interessante per la ricchezza degli ambienti attraversati e per la presenza delle rovine del convento. Con i bambini più piccoli è, probabilmente, meglio limitarsi a raggiungere le rovine rinunciando però alla parte più interessante del percorso dal punto di vista naturalistico.

Interesse Paesaggio: Alto

Il panorama sui Lucretili che si gode dalla vetta affascinerà i ragazzi più grandi ma non affascinerà particolarmente i bambini. L’interesse principale per i più giovani sarà rappresentato dalle rovine del convento. Occorre fare, tuttavia, molta attenzione perché si tratta di un edificio instabile e pericolante all’interno del quale non ci si deve avventurare.

Interesse natura: Medio

I boschi e le radure attraversati sono particolarmente affascinanti, specialmente in primavera e in autunno. Alcuni alberi particolarmente maestosi che si incontrano lungo il percorso risulteranno molto affascinanti per i ragazzi più interessati agli aspetti naturalistici.