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Con i suoi 2476 metri, il monte Vettore è la vetta più alta del gruppo dei Sibillini.
Lasciata la macchina a Forca di Presta, si inizia a percorrere il mai duro percorso verso il
rifugio Tito Zilioli, prima tappa del percorso.

La traccia è ben battuta e larga, è pressoché impossibile perdersi anche per chi decidesse
di abbandonare la traccia ufficiale, magari per superare le lunghe carovane che si formano
nel periodo primaverile-estivo.

Raggiunto il rifugio, a quota 2250 mt., del quale è aperto il solo locale invernale, (giugno 2019) da
utilizzare solamente in casi di estrema emergenza, è possibile scegliere se puntare dritto
alla vetta del Vettore, coprendo in circa trenta minuti gli ultimi 200 metri di dislivello o
dirigersi al più basso lago di pilato.

Il nostro consiglio è di puntare la vetta così da poter proseguire l’escursione verso il lago
su un comodo e facile fuori sentiero su manto erboso, un vero toccasana dopo quasi 4 km
percorsi su sassi e brecciolino.

Arrivati in cima la vista è notevole in tutte le direzioni, sono ben visibili le cime del Gran
Sasso, dei Sibillini e con il giusto meteo anche il mare Adriatico.

L’escursione non è finita si punta ora al Lago di Pilato, la vera attrazione della zona.
Si ridiscende sulla normale per poi deviare verso destra sul comodo prato in direzione
della gola tra il Vettore e il Pizzo del Diavolo.

Raggiunta la strettoia, si continua la discesa a vista su elementari roccette verso il lago.
Sconsigliamo di cedere alla tentazione di tagliare il percorso poiché il ghiaione è molto
scivoloso.

E’ opportuno ricordare del divieto vigente di avvicinarsi alle sponde del lago nonché di
balneazione.

Ammirato il panorama, si ritorna verso Forca di Presta per la medesima via percorsa
all’andata.