Questa escursione, porta proprio sulla vetta dei “giganti” dell’Appennino piacentino I monti Bue e Nero (1750 e 1780 metri), dalla cui cime possiamo ammirare, se siamo fortunati, dalle Alpi Apuane a quelle Marittime. Peculiarità di questi rilievi è quella di ospitare una delle pochissime stazioni rimaste di flora glaciale; residuo e memoria di quello che avvenne in queste valli 10,000 anni fà all’epoca dell’ultima glaciazione.
Infatti il versante settentrionale del monte Nero è, con la Maiella, l’unica stazione appenninica in cui vegetano spontaneamente il pino mugo ed l’abete bianco.

L’escursione parte dal passo dello Zovallo, in comune di Ferriere, posto a 1410 metri sul livello del mare e a 69 km circa da Piacenza. L’itinerario ha uno sviluppo lineare di circa 9 km, tutti su sentieri segnati dal CAI (001, 003, 007 e 011); ha un dislivello complessivo di circa 550 m, raggiungendo la quota massima sulla cima del monte Bue, a m. 1780; può essere percorso in circa 3 ore, al netto delle soste, e presenta alcuni tratti che richiedono attenzione ed un minimo di esperienza: in particolare, un brevissimo tratto dopo la vetta del monte Nero presenta una paretina rocciosa, ripida ma non verticale né esposta, in cui la discesa è agevolata da sporgenze e scanalature ma soprattutto da un cordino opportunamente fissato dal CAI, da utilizzare come corrimano. Le considerevoli quote raggiunte sconsigliano l’escursione nel periodo invernale; si consideri, infatti, che l’ascesa al monte Bue viene effettuata risalendo una pista da sci, e che neve e ghiaccio possono rendere pericolosa la cresta sommitale del monte Nero.

Descrizione itinerario

Dal passo ci si inoltra subito in un bosco di faggi, e pochi esemplari di pino mugo che poi con l’aumento della quota diventano predominanti e dominano il bosco.

Tra gli splendidi panorami che si scorgono in una bella giornata di sole o ventosa, si giunge in vetta al monte Nero che con la sua croce domina il paesaggio sottostante. 

Difficile non rimanere colpiti dallo splendido panorama che si apre: Groppo delle Ali, Ciapa Liscia, il Crociglia, il Carevolo, ecc., nonchè i piccoli e deliziosi borghi della valle ti invitano ad esclamare “ricorda figliolo tutto questo un giorno sarà tuo!”. Se da un lato abbiamo I panorami amici e ben conosciuti dai piacentini, sul versante opposto le Apuane ed il monte monte Penna, si uniscono a chiudere il giro d’orizzonte assieme ai monti Bue ed il Maggiorasca.

Dopo l’immancabile serie di foto di rito; lasciamo la vetta e pochi passi dopo lo sguardo si apre in direzione della conca glaciale che abbraccia l’incantevole lago Nero. Superata la paretina di cui si è detto (quella esposta ma sicura), si scende alla sella della Costazza, ed un ulteriore breve sforzo consente di raggiungere la vetta del monte Bue, da cui il panorama si apre in direzione di Santo Stefano d’Aveto e Prato Cipolla. 

Ancora in discesa fino a Fontana Gelata, poi si risale alla sponda del lago Nero, da cui si ammira l’intero versante settentrionale del monte Nero, punteggiato di abeti. A poca distanza si incontrano le Buche, due torbiere un tempo laghi glaciali, ora interrati; poi solo discesa nel bosco fino al passo e all’autovettura.