Questa bella via alpinistica breve ma di soddisfazione. “Verso nuove Stagioni” è la prima delle tre che compongono l’alta via alpinistica degli speroni dei Monti Caprini; l’ordine è dato dalla comodità dell’avvicinamento e dal fatto che iniziando da questa via si riduce il dislivello di risalita da effettuare fra uno sperone e l’altro su terreno non alpinistico.

Avvicinamento

In comune con la Via “Il signore dei Lecci” al primo sperone; giunti al piazzale, però, invece di uscire dal cancello in legno appena a sinistra, e perdere immediatamente quota, si traversa il piazzale sulla destra, si supera una fontanella e si esce da un cancello metallico. Si traversa leggermente in discesa e poi lungamente, nel bosco, traversando due canali di scolo delle acque piovane, fino a giungere sotto alle pareti del quinto sperone. Si scende ora molto rapidamente (evitare se ha piovuto nei giorni precedenti) fino a giungere ad un bivio (attenzione a non prendere subito un sentiero a destra che è quello che faremo al termine della scalata), indicato con un cartello, che indica a sinistra la discesa per la Via “Uomini dei boschi” (la seconda della combinata alpinistica) e a destra la nostra destinazione. Il percorso si fa meno evidente, anche se è comunque segnato con bolli gialli. Dopo circa 15 minuti, risalire di quota su dei massi instabili, in vista dell’attacco, indicato da una bandierina su un albero. Circa 30-40 minuti dal piazzale del santuario.

Itinerario

L’arrampicata si svolge tutta su ottima roccia, per due tiri di corda, mentre per uscire dallo sperone si deve risalire una cresta formata di rocce rotte e massi isolati, a volte instabili, per circa altre due lunghezze di corda che, normalmente, si percorrono slegati o in conserva.

Il primo tiro è quello su cui si concentrano le difficoltà dell’intera via; dal piccolo terrazzino dove si sosta (e ci si può allongiare creando una sosta su una delle solide clessidre o spuntoni presenti in loco) si affronta direttamente una bella placca fessurata, che si passa tenendosi sulla destra e proteggendosi con due ch in loco. Più su si può utilizzare un friend n.2 per ulteriore protezione prima di affrontare la prima difficoltà, uno strapiombo che si passa sulla sinistra, proteggendosi con 1 fix.

La via prosegue abbastanza logicamente per cresta fino ad arrivare, dopo un piccolo diedro discontinuo, ad un piccolo strapiombo, protetto da 2 fix, che si passa tenendosi sulla sinistra. Dopo poco si giunge alla prima sosta, su un comodo ripiano a sinistra.

Il secondo tiro si svolge principalmente lungo lo spigolo, con delle brevi incursioni su placca aperta. Comunque sempre molto ben protette. Può essere utile usare un friend sulla placca più esposta, che si può evitare anche sullo spigolo, più articolato.

La sosta, comoda, è proprio sulla cima dello sperone. Da lì si risale per rocce rotte (attenzione) slegati o in conserva, fino a giungere ad una cresta finale, da cui, tenendo la destra, si giunge ad una rampa che deposita ad una sella (de Ju Cavone); dalla sella, in 5 minuti, si scende nuovamente al bivio con la segnaletica incontrato durante l’avvicinamento, e si può decidere se proseguire per la via “Uomini dei boschi” o percorrere il sentiero a ritroso.

“Verso nuove stagioni”

Ore 1.30 – sviluppo 195 metri – 2 tiri / D+ /  V – 2 tiri II
(Vincenzo Abbate- Antonio Vasselli / 25.08.1981)


L1, 45 m, V: si attacca al centro di una bella placca compatta (2ch, IV) seguendo una fessura, fino ad arrivare sotto un evidente tetto (ev. friend), ci si sposta a sinistra e si rimonta il tetto (1 fix, V). Si prosegue per cresta e per una spaccatura fra rocce, un diedro accennato, fino ad una placca sormontata da un piccolo strapiombo, che si supera a sx (2 fix, V). Poi su cresta brevemente fino alla sosta, a sinistra, su terrazzino (2 fix, 45 m)

L2, 45 m, IV+: si percorre il filo di cresta (1ch III) fino ad una piccola sella, superata la quale si affronta una bella placca (4ch, IV+). Si prosegue tenendosi sullo spigolo (esposto) fino alla punta dello sperone, dove si trova la comoda sosta (2 fix, 45 m)

L3-L4, 120 m, II: si prosegue brevemente per cresta, per poi spostarsi a sinistra seguendo delle placche nella vegetazione. Si giunge quindi ad una zona di grandi blocchi, alcuni instabili, e si perviene alla quota più alta dello sperone. Si prosegue in cresta, fino a quando questa si abbatte, ed a destra si percorre una rampa (bolli arancio) disarrampicando fino alla sella de Ju Cavone, da cui per breve sentiero (bolli arancio) si giunge nuovamente al bivio con segnavia fra il quarto e il quinto sperone.


Note

Questa via si pone a metà strada fra la via multitiro alpinistica e la multipitch sportiva; le protezioni sono abbondanti, ma non sempre sono a Fix.

Riferimenti: