Il Monte Terminillo è una montagna appartenente al gruppo dei Monti Reatini nell’Appennino centrale. È una rinomata stazione sciistica, frequentata soprattutto dagli abitanti di Roma.
Il massiccio del Terminillo è composto da diverse cime che superano i 2000 metri. Durante questa escursione invernale, di natura alpinistica, toccheremo la cima del Terminillo (2.217 slm).
Per questa escursione invernale abbiamo deciso di salire per il canale centrale e scendere per la normale estiva, entrambi in buone condizioni di innevamento; è importante evitare questo canale in presenza di ghiaccio, la difficoltà ed i rischi si incrementano notevolmente e, soprattutto all’inizio di stagione, con poca neve, le rocce scoperte alla base dei canali possono rappresentare un serio pericolo.
I canali del Terminillo
Da sinistra a destra dalla sella di Leonessa, partendo dal primo risalto dopo il Rifugio Sebastiani: primo canalino, bastione a sinistra del centrale, canale centrale variante sx, bastione centrale, canale centrale, secondo bastione, canale dell’orsacchiotta.
Lasciata l’auto alla Sella di Leonessa, per guadagnare circa 50 m di dislivello, poichè la strada era pulita, ci avviamo senza percorso obbligato, verso la gobba che costituisce la testata della morena di un ghiacciaio ormai non più esistente. E’ necessario fare un po di attenzione, in quanto è presente una crosta di un paio di cm di neve dura, che nasconde accumuli di neve anche di 50 cm, ed è facile sfondare e rischiare di farsi male passando fra le rocce.
Abbiamo deciso di muoverci verso destra, aggirando la gobba, e poi salire diretti in direzione della base del bastione a destra del canale centrale.
Alla base dello sperone la pendenza, già sostenuta, diminuisce, e ne abbiamo approfittato per legarci in cordata; se siete già avvezzi alla progressione su neve ghiacciata e canaloni potete anche non legarvi, noi abbiamo preferito legarci e procedere in conserva perchè avevamo due persone al loro esordio in queste condizioni. Nel canale non ci sono protezioni fisse, ma è possibile usare fittoni se volete attrezzare delle soste e fare dei tiri in sicurezza.
Alla base del canale si traversa a sinistra in salita su pendenza già attorno ai 40°, fino ad imboccare il canale, piuttosto evidente, segnato da una roccia al centro dove è possibile sostare.
Il canale è facilmente individuabile, anche in caso di nebbia.
Si procede senza percorso obbligato, o usando la traccia di chi ci ha preceduto, nel canale, si supera una strettoia e in breve si giunge ad una sorta di anfiteatro che precede la cresta terminale.
Si possono scegliere due percorsi, il normale esce più a sinistra, sulla parte più bassa della cresta, con pendenze mai superiori a 45° mentre una variante diretta esce in cresta direttamente a destra, con una pendenza leggermente superiore; uscendo dalla cresta dalla variante dx, in pochi passi si è in vetta.
La discesa può avvenire per lo stesso canale o, meglio, per la normale estiva, che prosegue lungo la cresta in direzione del rifugio Sebastiani; non abbiamo percorso tutta la discesa, e l’abbiamo abbandonata dalla cresta per poter raggiungere la macchina alla sella di Leonessa, senza passare dal rifugio Sebastiani; abbiamo quindi con rammarico rinunciato ad un buon piatto di pasta!
Foto di Lucio Virzì, Ginestra Marcucci, Tiziano Cappalonga, Luigi Ciano, Virginia Virzì