Il Monte Terminillo è una montagna appartenente al gruppo dei Monti Reatini nell’Appennino centrale, descriviamo qui una salita invernale del famoso Canale Chiaretti-Pietrostefani, un classico dell’Appennino centrale di bassa difficoltà.

Avvicinamento

Parcheggiata l’auto presso il rifugio Sebastiani, poichè la strada nell’ultimo tratto fino alla Sella di Leonessa era già chiusa per le abbondanti precipitazioni, abbiamo indossato subito i ramponi e ci siamo avviati in direzione dei pali della vecchia teleferica prima e dei piloni dell’elettricità poi; senza percorso obbligato, abbiamo scavalcato la testa dell’antica morena glaciale e siamo arrivati alla base dei pendii della parete E del Terminillo.

Di li, su traccia già battuta, costeggiando l’intera parete e superando il Canale Centrale, si giunge alla Sella delle Scangive, che divide in maniera abbastanza netta la parete E dalla parete NE, dove corre il Canale Chiaretti-Pietrostefani, che è quello più evidente e che parte circa 50 metri più in basso, dopo aver scavalcato la sella. Si prosegue su un delicato traverso in discesa; lo abbiamo trovato in condizioni molto innevate, con neve fresca e morbida.

Il canale

Si sale il primo tratto, con pendenze abbastanza regolari, fra 45° e 50°, in un ambiente magnifico, fra rocce incassate, fino a giungere ad un piccolo salto roccioso, costituito da un blocco roccioso che ostruisce il canale; è possibile superarlo a destra, con un passaggio di misto, quando l’innevamento non è ottimale, o a sinistra. Fino a qualche tempo fa, sul masso, un fix permetteva una sosta sicura, adesso rimane solo un vecchio e poco sicuro chiodo, a destra, da integrare con friend o, come abbiamo fatto noi, con fittoni, per realizzare una sosta. A fini didattici abbiamo superato questo passaggio con un tiro in sicurezza, ma si tratta di pochi metri di misto a 65°. Il pendio a sinistra non presenta particolari difficoltà ed è inclinato a 55°.

Superato il canalino ci si trova su pendii più aperti, a 45° ed è possibile allestire una sosta per fare sicura a chi deve salire; sosta su fittoni o su sperone roccioso.

Si traversa ora verso sinistra, alla base di un primo salto roccioso che, in condizioni di scarso innevamento è un tratto di misto di II°, oppure un pendio innevato a 60°, si traversa ancora delicatamente, sempre verso sinistra, intercettando il versante di uscita del Canale Primo Maggio e Canalino Nord; si giunge quindi ad un altro salto, di circa 10 m, che si percorre da dx a sx, su pendenza di 55° o con passaggi di II° in caso di scarso innevamento, e si guadagna la cresta che porta fino alla vetta. Cresta da percorrere con attenzione in caso di vento forte.

Per la discesa si può percorrere il Canale Centrale in discesa o la normale fino al rifugio Sebastiani.