Il Monte Terminillo è una montagna appartenente al gruppo dei Monti Reatini nell’Appennino centrale. È una rinomata stazione sciistica, frequentata soprattutto dagli abitanti di Roma.

Il massiccio del Terminillo è composto da diverse cime che superano i 2000 metri. Durante questa escursione invernale, di natura alpinistica, toccheremo la cima del Terminillo (2.217 slm).

Parcheggiata l’auto poco prima del rifugio Sebastiani, poichè la strada nell’ultimo tratto era ghiacciata, abbiamo indossato subito i ramponi e ci siamo avviati in direzione dei pali della vecchia teleferica prima e dei piloni dell’elettricità poi; senza percorso obbligato, abbiamo scavalcato la testa dell’antica morena glaciale e siamo arrivati alla sella di Leonessa che si trova alla base dei pendii della parete E del Terminillo, e siamo poi saliti in direzione del canale centrale. Giunti all’altezza delle prime rocce traversare a destra, fin sotto alle propaggini più basse delle parete, ed affacciarsi così alla parte bassa del canale dell’Orsacchiotta.

Si comincia subito a salire, su pendio di circa 45°; da qui, per sicurezza, ci si può legare in cordata e fare sicura in conserva corta; utile anche indossare il casco.

Si puntano delle rocce a sinistra, rimanendo più o meno sempre al centro del canale (percorso rosso); sulla sinistra si intravede un canalino incassato che porta a breve distanza dalla cima. Più a destra una variante di uscita. Proseguire verso l’evidente sella alla fine del canale.

Foto da Gruppo Roccia Orvieto, cliccare per aprire il link http://grupporocciaorvieto.blogspot.com

Le pendenze nel tratto intermedio toccano i 50°; abbiamo incontrato difficoltà legate al vento forte (oltre 140 Kmh di raffica a -10° C, attenzione al wind chill) ed alla neve ghiacciata, con formazione di funghi di ghiaccio e crosta su blocchi di neve più morbida.

Il tratto finale di uscita tocca i 60°, ed è piuttosto faticoso; da li, uscendo sulla sinistra, per facile ma esposta cresta (attenzione a non perdere l’equilibrio, rimanere in cordata, in caso di scivolata non arrestata si può precipitare nella sottostante Valle degli Angeli) in poco più di 50 metri, si è in vetta.

Dalla vetta ci si sposta leggermente verso E e si scende per percorso non obbligato lungo il canale centrale, con pendenze mai superiori ai 45°; si scende in ambiente severo e maestoso, circondati da splendide rocce e guglie, ed è quasi un peccato dover lasciare questo bellissimo campo da gioco per rifocillarsi con dei piatti buonissimi al rifugio Sebastiani. Quasi.

 

Foto di Lucio Virzì, Martina Monopoli e Fabio Imperiale.

Annunci pubblicitari