Itinerario interessante, che risale la prima evidente goulotte incassata del primo sperone, la prima via a sinistra nella foto. L’attacco risulta evidente appena superata la morena glaciale.
Abbiamo fatto la via in tre tiri da circa 60 m, realizzando la prima sosta all’inizio del primo canalino. Molto bello il primo tiro, con il risalto ben ghiacciato e qualche passo di misto, un po più delicato il secondo tiro, con un lungo traverso su lastroni di ghiaccio meno consistente. Abbastanza orrido il terzo tiro, su marciumi e rocce veramente precarie. Per poter salire più tranquillamente ho tolto i guanti ma ho lasciato i ramponi, anche perchè più in alto c’è una lingua ghiacciata e la parte sommitale è molto dura. Trovato un chiodo dopo le difficoltà, su questo terzo tiro e protetto con un friend BD giallo. Usate viti sul primo e secondo tiro, entrano e tengono benissimo, a parte una sul secondo tiro che mi è rimasta in mano assieme ad uno scudo di ghiaccio. Attenzione ai tanti massi in bilico, a metà secondo tiro e soprattutto sul terzo. Evitate di salire il terzo se c’è qualcuno che sta uscendo dal secondo. Soste tutte da attrezzare a chiodi o fettucce. Confermato il grado AD della salita, anche se perde continuità con il terzo tiro così asciutto. Nelle condizioni di salita AD, 60° pp. 75°; I, 2+, M3, III su roccia pessima
Itinerario di avvicinamento
Dal Rifugio Sebastiani dirigersi verso il conoide del canale centrale, traversare subito a sinistra e dirigersi verso il primo sperone. Il canale risulta immediatamente evidente.
Percorso
Avendo a disposizione due mezze corde da 60 metri è possibile chiudere l’itinerario con 3 soli tiri.
L1: entrare nel canale sostando subito sulle rocce a sinistra o a destra; inizialmente il canale si presenta abbastanza stretto e su neve dura, superare due piccoli risalti di misto molto divertenti se ghiacciati e uscire sul pendio a 60° che si allarga. Sostare su fittoni a sinistra sulla crestina di neve o sulle rocce affioranti a destra.
L2: procedere in diagonale verso sinistra, su placche di ghiaccio sottili e delicate e rocce instabili, fino ad arrivare ad una selletta dove si sosta su un masso.
L3: affrontare il tratto di misto più delicato con un traverso verso destra e poi risalire un diedro fratturato (poco proteggibile, usato un friend) fino ad arrivare ad un masso dove è presente un chiodo di via. Qui è possibile realizzare una sosta intermedia. Risalire lo scivolo ghiacciato fino in cresta, sosta su spuntoni affioranti